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Rifiuti: queste le linee approvate dal Comune

Favorevoli maggioranza  e minoranza di Altra Città. Si astiene An, assente Forza Italia. Il testo integrale della "storia" dei rifiuti e del documento approvato

foto di copertina

Nella seduta del Consiglio comunale dell'8 marzo sono state approvate le linee di indirizzo del Comune in materia di gestione dei rifiuti nell'ambito territoriale ottimale della Provincia di Terni.
Maggioranza e minoranza di Altra Città hanno votato a favore. Si sono astenuti Olimpieri e Zazzaretta di An, assente Forza Italia.

Il sindaco, nella presentazione delle linee, ha espresso con determinazione la necessità che tutto il Consiglio approvasse il documento, perché potesse l'impatto nei confronti della Regione Umbria risultare maggiore .

Durante la discussione il rapporto con la Regione è emerso in posizione centrale.
Barbabella lo ha rimarcato decisamente, al di là dell'argomento specifico dei rifiuti: "Dobbiamo affermare il ruolo di Orvieto e dell'Orvietano nella progettazione regionale generale. Niente compromessi in nome di interessi particolari delle forze politiche".
Il tema è stato ripreso in molti interventi, perché oggettivamente il difficile rapporto con Perugia e Terni non sembra animato da epidermica antipatia verso i capoluoghi ma da concrete azioni di accentramento. Ed il documento approvato dal Consiglio racconta il comportamento intollerabile della Regione e della Provincia di Terni in merito alla politica dei rifiuti orvietana.

Capoccia, nel tenativo di smorzare la polemica, ha invece affermato che il nostro territorio è già all'interno dei processi decisionali della Provincia e della Regione.

Pubblichiamo per intero il documento dell'Amministrazione, perché costruisce con chiarezza la "storia" dei rifiuti e definisce in forma non particolarmente burocratica la proposta comunale. Un ottimo strumento per informarsi sul tema.   

 "PREMESSA

Il sistema orvietano dei rifiuti, imperniato sulla discarica in loc. Le Crete, trae origine dalle decisioni dell'Amministrazione Comunale che, negli anni '80, impostò un piano locale a valenza comprensoriale per superare l'inquinante politica dei "butti" diffusi sul territorio.

Tale scelta fu consolidata dal I piano regionale per lo smaltimento dei rifiuti, approvato con L.R. 44/87 in attuazione del D.P.R. 915/82, che istituì il bacino n° 8 - quello del comprensorio orvietano - con previsione di durata ventennale.

Gli anni '90 sono caratterizzati dall'affidamento della gestione della discarica alla SAO, mediante convenzioni che riconoscono al Comune di Orvieto un risarcimento per impatto ambientale quantificato in 700.000.000/anno delle vecchie lire.

Parimenti si verifica l'esaurimento anticipato della discarica iniziale, anche per le continue emergenze che avvengono in ambito regionale (vedi Folignate, Valnerina e Spoletino) e per l'ingresso di rifiuti dal Reatino.

Nel frattempo l'Amministrazione Comunale intraprende un serrato confronto con la Regione Umbria che, con D.P.G.R. 653/1995, modifica il piano vigente, unificando i bacini 8 (orvietano) e 9 (ternano), autorizzando l'ampliamento de Le Crete e la realizzazione del centro di compostaggio.

Conseguentemente Orvieto assume un ruolo centrale nella gestione dei rifiuti in Umbria, ponendosi come sistema moderno, ben infrastrutturato e qualificato dal punto di vista ambientale.

La sua realizzazione si caratterizza inoltre per l'assenza di contribuzioni pubbliche, che pure in altri casi sono state rilevanti (vedi Foligno, Spoleto, Perugia), che conferiscono ulteriore forza e peso politico al sistema orvietano.

A partire dal 2000 si verificano episodi rilevanti.

Prima il Comune, dopo aver approvato un accordo transattivo con la SAO che gli consente di disporre di rilevanti importi finanziari (oltre 3,5 miliardi delle vecchie lire), autorizza l'ingresso di rifiuti dall'AMSA di Milano e, subito dopo, affronta l'emergenza rifiuti Campania, sulla base di accordi interregionali che dureranno sino all'aprile del 2004.

Nel frattempo la stessa Regione Umbria, con determinazione dirigenziale n° 8444/2001, autorizza la realizzazione di un centro di preselezione e trasferenza dei rifiuti solidi urbani a Terni - loc. Maratta Bassa - non in linea col piano vigente all'epoca, determinando inoltre pesanti contraccolpi al sistema orvietano, sia dal punto di vista economico-occupazionale, sia dal punto di vista ambientale, ad oggi non ancora risolti.

Nel corso del 2002 vengono approvate dalla Regione Umbria le nuove norme ed il secondo piano per la gestione dei rifiuti, che riconfermano il ruolo centrale della discarica de Le Crete per la produzione di compost di qualità e definiscono modalità costitutive e competenze degli ATO (Ambiti Territoriali Ottimali) in materia di gestione dei rifiuti.

In particolare con D.G.R. n° 504/2003, la Regione approva lo schema di convenzione degli "ATO rifiuti" che, ancora una volta se da una parte affronta in modo organico la materia, dall'altra lascia irrisolte alcune questioni che riguardano Orvieto ed il suo comprensorio.

Alla fine del 2005, in base ai poteri sostitutivi intrapresi per legge dalla Provincia di Terni, viene costituito l'ATO rifiuti ed affidata la sua Presidenza al Sindaco di Sangemini.

Nello stesso periodo il Comune di Orvieto approva il piano di adeguamento della discarica in loc. Le Crete presentato dalla SAO ai sensi del D.Lgs. 36/2003, che la riclassifica da "discarica di I categoria per rifiuti solidi urbani" a "discarica per rifiuti non pericolosi".

Il piano di adeguamento suddetto contiene anche previsioni di carattere economico finanziario e definizioni delle tariffe di smaltimento comprensive di un aggio a favore del Comune di Orvieto a titolo di "peso ambientale" pari ad € 6,30/t di rifiuto in ingresso.

Il piano, attualmente al vaglio della Provincia di Terni, costituirà un riferimento essenziale per la politica dell'ATO e per i bilanci dei Comuni interessati.

 Un'ultima annotazione in sede di premessa riguarda le iniziative di raccolta differenziata che, sebbene auspicate e sostenute dal piano regionale ed essenziali, nel caso orvietano, per consentire la produzione di compost di qualità, risultano insufficienti in gran parte dell'ambito del neocostituito ATO.

CONSIDERAZIONI

La pianificazione dei rifiuti in Umbria, se da un lato fissa obiettivi strategici condivisibili, peraltro discendenti dal D.Lgs. 22/1997 ("Decreto Ronchi"), quali la diminuzione di rifiuti all'origine, livelli elevati di raccolta differenziata, valorizzazione dei residui come nuove materie prime, recupero energetico da CDR (combustibile derivato da rifiuto) e produzione di compost di qualità, dall'altra incontra difficoltà attuative che rischiano di vanificarne le previsioni.

Ne è testimonianza la situazione in provincia di Terni, ove la centralità della discarica orvietana per la produzione di compost qualità (derivabile esclusivamente dalla frazione organica dei rifiuti urbani raccolti differenziatamente), è stata vanificata dagli investimente autorizzati ed in parte finanziati dalla Regione Umbria per il centro di trasferenza e di preselezione dell'ASM a Terni (Maratta).

Urge pertanto una verifica dello stato di attuazione del piano regionale per la gestione dei rifiuti, peraltro prevista per legge mediante la istituzione di un apposito Osservatorio (L.R. 14/2002, art. 18).

La definizione di una tariffa unitaria di smaltimento all'interno dell'ATO comporterà evidenti difficoltà ai Comuni dell'Orvietano sino ad oggi beneficiari di tariffe agevolate rispetto agli altri Comuni del bacino 8.

Dovranno pertanto essere attuate misure compensative in loro favore, basate sulla gradualità dell'applicazione delle nuove tariffe e/o su contributi economici della Regione Umbria; in quest'ultimo caso sarebbe auspicabile un adeguato sostegno per promuovere iniziative sulla raccolta differenziata più incisive rispetto al passato ed esse stesse in grado di ridurre, in prospettiva, le difficoltà di bilancio dei Comuni.

I criteri di partecipazione all'ATO stabiliti con DGR n° 504/2003,  rischiano di penalizzare la realtà orvietana, nonostante la presenza di discarica ed impiantistica efficienti e moderne, tanto da poter costituire il polo principale per il trattamento e smaltimento dei rifiuti in Umbria.

Ciò appare contraddittorio se si considera che la "pesatura" di ciascun Comune è avvenuta anche  in ragione dell'impiantistica esistente, comprensiva quindi del centro di preselezione realizzato a Terni.

Il risarcimento al Comune di Orvieto per il "peso ambientale", ridefinito nel piano di adeguamento della SAO in € 6,30/t di rifiuto in ingresso, potrebbe inoltre non essere sufficiente a ripagare il Comune e la comunità locale per il consumo di territorio/ambiente e per l'impatto sulla vivibilità dei luoghi.

Le tariffe di smaltimento applicate in discarica dovrebbero inoltre disincentivare ogni modalità di trattamento che non consenta la produzione di compost di qualità.

L'ipotesi emersa recentemente per la costituzione di una multiutility provinciale nell'ambito di un'unica holding regionale, dovrà infine essere ancorata a reali esigenze di efficienza ed efficacia aziendali, al fine di migliorare il complesso dei servizi resi alla collettività, previa ampia condivisione da parte dei Comuni interessati.

DISPOSITIVO

Per quanto sopra premesso e considerato, il Consiglio Comunale decide quanto segue:

a. sollecitare la Regione Umbria ad attuare, tramite l'apposito Osservatorio, la verifica sullo stato di attuazione del II piano regionale per la gestione integrata e razionale dei rifiuti in Umbria;

b. rappresentare alla Regione Umbria il disagio di questo territorio in conseguenza sia della DGR n° 503/2003 relativa alla "pesatura"  delle quote di partecipazione all'ATO rifiuti, sia della Determinazione dirigenziale n° 8444/2001 inerente la realizzazione del centro di preselezione di Terni (loc. Maratta Bassa);

c. chiedere con forza un adeguato contributo economico alla Regione Umbria al fine di consentire ai Comuni dell'Orvietano, sino ad oggi beneficiari di tariffe di smaltimento ridotte, di attenuare le difficoltà di bilancio del prossimo quinquennio conseguenti all'applicazione di una tariffa unitaria all'interno dell'ATO (in alternativa chiedere l'applicazione graduale della nuova tariffa per i Comuni dell'Orvietano per uno stesso periodo);

d. chiedere con forza un adeguato contributo economico alla Regione Umbria per sostenere un efficace progetto di raccolta differenziata per i Comuni dell'Orvietano, al fine di attivare processi virtuosi finalizzati alla produzione di compost di qualità e, in prospettiva, creare concrete opportunità di riduzione dei costi di smaltimento a carico dei Comuni per la sensibile riduzione dei rifiuti conferiti;

e. prevedere un aggio adeguato in favore del Comune di Orvieto per risarcimento dell'impatto ambientale, proprio in ragione dell'elevato valore economico che assume la discarica per la sua non riproducibilità e per l'impatto rilevante provocato in termini di vivibilità e qualità ambientale sulla realtà orvietana;

f. sostenere presso l'ATO la opportunità di tariffe differenziate che penalizzino l'ingresso in discarica di rifiuti non destinabili alla produzione di compost di qualità (CDR a parte);

g. prevedere una sana verifica sull'utilizzazione dei rifiuti per la produzione di biogas ed individuare il sito delle Crete come struttura di riferimento regionale;

h. sostenere presso l'ATO la opportunità che, previa valutazione del relativo piano industriale, siano adottate misure e linee di indirizzo finalizzate a prolungare nel tempo la vita della discarica in loc. Le Crete, grazie alla presenza di impianti tecnologicamente avanzati per la gestione ed il trattamento dei rifiuti all'interno dell'ATO stesso, con particolare riferimento alla termovalorizzazione ed al compostaggio, nonché alle attività di raccolta differenziata spinta che dovranno recedere/accompagnare tali iniziative anche nel nostro territorio;

i. sostenere le ragioni per il mantenimento della titolarità delle autorizzazioni relative alla discarica in capo all'Amministrazione Comunale di Orvieto, laddove ne esistessero i presupposti, anche al fine di promuovere efficaci azioni di controllo, in modo assolutamente trasparente e condiviso, mediante il coinvolgimento della comunità locale;

j. sostenere che la titolarità dell'uso del territorio è e rimane del Comune;

k. evidenziare l'unicità del sito della discarica di Orvieto dal punto di vista della sicurezza e della tutela ambientale, servito da adeguate vie di comunicazione, con possibilità di smaltimento dei rifiuti per un lungo periodo nel tempo tale da permettere una progettazione di tipo industriale con adeguato piano economico di rientro per gli investimenti relativi alle infrastrutture;

l. sostenere che la discarica "Le Crete" è e rimane un sito strategico per la programmazione regionale di smaltimento dei rifiuti."

 

 

 

Pubblicato il: 10/03/2006

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