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Assocommercio: "No al nuovo centro commerciale"

Carlo Perali sostiene la dannosità del centro nell'area detta "Despina", sull'Amerina. E attacca anche Associazione commercianti e Confesercenti

La Assocommercio di Carlo Perali, l'ultima nata delle associazioni dei commercianti orvietani, interviene con asprezza sulla prevista costruzione di un nuovo centro commerciale lungo l'Amerina, nell'area cosiddetta Despina, di cui si parla da anni, tra innumerevoli difficoltà ed opposizioni.

Il piano che avrebbe varato un sostanziale "via i lavori" era in approvazione mercoledì scorso, ma il sindaco ha ritenuto di ritirarlo per ulteriori approfondimenti in commissione. Comunque, sarà presto in Consiglio e Perali vede tempi duri per i commercianti, almeno dal suo osservatorio.

"Si tratta infatti-scrive-di un intervento di nessuna utilità per quella zona, dannoso per il commercio,  controproducente per il mercato,  per nulla vantaggioso per il consumatore, ma ugualmente da realizzare e costruire, nonostante le proteste degli abitanti  e commercianti dello scalo, tutte come sempre disattese sia dalla vecchia che dall'attuale amministrazione comunale e, solo di recente, reso possibile, grazie appunto a questa nuova legge, fatta più per rattoppare che per rinnovare  le mancanze di un piano del commercio.

Infatti un supermercato costruito in una realtà caotica e complessa come quella dello scalo, significa aumentare le componenti del fastidio e aggiungere disordine al disordine.

Già allora, quando venne presentato il ricorso al TAR, (che bloccò il piano n.d.r.) emersero le stesse problematiche e proprio per ovviare quella serie infinita di problemi nati come sempre da una mancata programmazione,  che la nostra associazione,  dimostrando grande senso di responsabilità,  ha favorito l'inserimento di una nuova struttura commerciale da collocarsi nell'area ex Riccetti e Piazza del Commercio.

Questa scelta, infatti orientata a rafforzare maggiormente quella zona ci avrebbe consentito di localizzare il vero centro urbano dello scalo, di migliorare il traffico e soprattutto di riqualificare il "Borgo" e riorganizzare il commercio nel suo insieme, dando finalmente un ordine a tutta la città.

Adesso con questa nuova legge che consente l'apertura di altri 5.500 mq. di superficie commerciale si rimette in discussione l'intera operazione,  perdendo di vista l'opportunità di dotare lo scalo di un proprio centro urbano, abbandonando il borgo al suo destino, con 52 miliardi delle vecchie lire lasciati sul tappeto e scatenando una guerra senza uguali tra le varie aree commerciali, dove a farne le spese sarà come sempre il piccolo esercente.

"Soluzione questa- contiunua il presidente di Assocommercio- che porterà inevitabilmente al collasso del commercio, con ripercussioni molto gravi sull'economia e la viabilità del posto".

Ma Perali non se la prende soltanto con l'Amministrazione ma anche i suoi colleghi di Confesercenti ed Associazione commercianti: "In questa critica che ci vede sempre in testa- continua Perali-, strano a crederci, troviamo invece sempre assenti le altre associazioni di categoria, entrambe mute ed entrambe intente a contendersi gli spazi del futuro centro commerciale, al solo ed unico scopo di fare nuovi soci, anche se altrettanto consapevoli di non giovare né alla rivoluzione del commercio né all'interesse degli scritti".

 

Pubblicato il: 10/03/2006

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