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La Comunità montana approva il bilancio 2006

La relazione dell'assessore Silvia Fringuello. Un anno duro, in attesa di una riforma che definisca ruolo e risorse delle comunità montane

Il Consiglio dell'ente Montano si è riunito il  3 marzo  a San Venanzo ed ha approvato con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell'opposizione il bilancio di previsione dell'ente montano esercizio 2006.
L'assessore al bilancio Silvia Fringuello ha illustrato nella sua relazione le difficoltà economiche e organizzative che le Comunità montane sono costrette ad affrontare in relazione ai tagli alla finanza operati dallo Stato sia in maniera diretta che attraverso la riduzione dei contributi regionali.
Il 2006- ha ricordato l'assessore- è un anno di seria difficoltà, visto che il vecchio Piano di sviluppo rurale è ormai concluso e il nuovo partirà dal 2007. Questo rappresenta problematiche economiche serie per gli enti a totale finanza derivata come le Comunità Montane, che soprattutto con questo strumento operano per gran parte della loro attività  forestale e rurale.
Il quadro generale potrà essere fortemente migliorato, favorendo il pensionamento di quegli operai che ne hanno maturato il diritto, potenziando il prestito di manodopera con enti e istituzioni, Inoltre- prosegue l'assessore- "si prevede di incrementare il prestito di manodopera alla società del legno Umbria Global  Service e siamo in attesa di conoscere se la Regione finanzierà i due progetti presentati sulla misura C4 del Docup ob. 2. Per quanto attiene invece le necessità delle spese di funzionamento dell'apparato burocratico e dei costi di gestione, l'ente ha scelto come linea di condotta  da perseguire per il prossimo anno quella di tagliare, per quanto è possibile, le spese derivanti da consulenze esterne, cercando di trovare nelle risorse interne le competenze e le professionalità necessarie a svolgere tutte le attività e i servizi che l'ente intende continuare ad offrire ai comuni membri. Questo, da un lato permette di risparmiare sui costi dell'Ente e dall'altro di valorizzare le risorse umane e le competenze professionali acquisite in molti anni di esperienza a difesa e valorizzazione del territorio.
Ne è seguito un proficuo e costruttivo dibattito che, oltre a riconoscere la validità dell'attività della Comunità Montana, ha anche voluto sottolineare le difficoltà oggettive dell'Ente e le scelte di rigore economico che la Giunta ha messo in atto".

Nelle conclusioni del dibattito il presidente Giorgio Posti ha voluto ringraziare la struttura per il proficuo lavoro svolto e soprattutto incentrare l'attenzione del dibattito regionale sulla riforma endoregionale. "Una riforma che-ha detto il presidente- ha anche al centro il nuovo ruolo delle Comunità Montane, nel rispetto della legge regionale 18/2003, rimarcando l'importanza delle stesse deleghe istituzionali come forestazione e dissesto idrogeologico, ma anche agricoltura, parchi, promozione, sviluppo economico con la prospettiva di risorse economiche certe.
Questa Comunità Montana gestisce già il parco STINA e in collaborazione con la Regione e il Comune di Allerona sta definendo la legge sul Parco Interregionale Selva di Meana - Monte Rufeno con la Regione Lazio. È stato ormai definito il nuovo Piano di Sviluppo Socio Economico che andrà in partecipazione nelle prossime settimane.
Sempre nelle prossime settimane si definiranno con i Comuni membri due altri argomenti: il progetto della banda larga e le nuove funzioni associate come l'Ufficio progettazioni, la Protezione Civile e la viabilità rurale.
Un grande impegno  quindi , da consolidare in modo sinergico, con tutti i soggetti  istituzionali deputati, in grado di contribuire la miglioramento della qualità della  vita delle popolazioni più disagiate".


Pubblicato il: 08/03/2006

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