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Torna la banda del buco a Sferravallo

Lo stesso negozio di cellulari era stato derubato la scorsa settimana. Bottino stavolta tra 15 e 20mila euro. Stessa tecnica di scasso...

ORVIETO - Torna la banda del buco a Sferravallo.  A distanza di una settimana la stessa rivendita di cellulari, dove i ladri lo scorso week end avevano portato via tra i sette e gli otto mila euro in ricariche telefoniche, è tornata a colpire, stavolta, svaligiando il negozio di una quarantina di cellulari, videoproiettori e telecamere.  Un maxi colpo che si aggira in tutto tra i 15 e i 20 mila euro.  La tecnica utilizzata è sempre la stessa.  Un foro praticato nel muro, stavolta, dell'autorimessa che dà accesso al piano superiore e il colpo è andato a segno senza troppi problemi.  

I ladri hanno soltanto perso qualche minuto di tempo per forare una parete che si è rivelata poi quella sbagliata e, una volta corretto il tiro, con gli attrezzi appositi che hanno poi abbandonato sul posto, hanno prodotto un buco di quarantina di centimetri nella parete riuscendo ad introdursi facilmente nel magazzino e, di qui, al piano superiore.  Una volta dentro il negozio, sono andati dritti alla cassaforte, l'hanno forzata da dietro, portandone via l'intero contenuto.  Al bottino hanno aggiunto anche un cellulare usato esposto sugli scaffali.  Pare che sia scattato l'allarme che non è però collegato alle forze dell'ordine e che non ha destato apprensione nella zona abbastanza isolata dal centro abitato.  Sul colpo indagano i carabinieri della compagnia di Orvieto che, ieri mattina, hanno effettuato rilievi anche di natura scientifica all'interno della rivendita.

Sembra che le indagini si stiano attivando anche a livello provinciale per alcune analogie riscontrate con colpi messi a segno in queste settimane nella città dell'Acciaio che farebbero pensare ad una banda specializzata nei furti di cellulari che vengono, poi, ricettati con una certa facilità sul mercato nero.  Soltanto una settimana fa (era la notte a cavallo tra sabato e domenica scorsa) lo stesso negozio era rimasto vittima di un altro colpo.  I malviventi si erano introdotti, in quel caso, non dal garage ma da una porta a vetri sul retro che dà acceso alle scale della palazzina in cui si trova il negozio.  E, con la stessa tecnica, avevano sfondato una parete per entrare e mettere nel sacco un bottino di ricariche telefoniche il cui valore complessivo sfiorava gli 8 mila euro. Anche in questo caso indagano i carabinieri.

Pubblicato il: 07/03/2006

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