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Con il cuore nel live

Dopo i gruppi siamo andati a curiosare tra i locali che propongono serate live.Ma 'nella nostra zona manca una cultura di ascolto di musica live di un certo livello, la gente viene nei locali per ballare'

Società

Valeria Cioccolo e Maria Flavia Timperi

La curiosità è stata forte. Dopo più di un mese passato a scoprire e a cercare di dare voce all'affascinante e forse poco conosciuto pianeta dei gruppi musicali locali, numerosi, diversi tra loro, ma tutti con una gran voglia di farsi conoscere, ci siamo chiesti cosa ne pensasse "l'altra faccia della medaglia": chi questi gruppi li chiama e li fa suonare. "L'altra parte" di questo mondo sono i gestori dei locali che organizzano serate live. In particolare siamo andati a curiosare nella zona, intervistando gli interessati magari proprio di sera, mentre il locale si riempiva, immergendoci completamente nell'atmosfera magica della musica.

Il venerdì è appuntamento fisso al Quien Sabe. «Il locale nasce nel '98 proprio con l'idea di proporre esclusivamente musica dal vivo, che spaziasse dal blues, al rock, al country, al jazz, senza trascurare il reggae e il genere popolare . Purtroppo però ci si è scontrati ben presto con la dura realtà. Nella nostra zona manca una cultura di ascolto di musica live di un certo livello, la gente viene nei locali per ballare», ci dice Alessio, proprietario del pub. E così, dopo il sogno iniziale il locale viene rivoluzionato, oggi vengono chiamati soprattutto gruppi della zona che assicurino da una parte un certo seguito di pubblico e che dall'altra suonino musica dance e cover. Le eccezioni ci sono, la serata diversa si organizza (e allora assistiamo anche a performance come quella di venerdì 27 con Graziano Romani), ma sono eccezioni.

Lo stesso discorso vale per Paolo, del Lord Byron (Il Triangolo), altro pub dove vengono proposte, anche se per ora con meno frequenza, serate live. Di solito il giovedì. Anche qui si preferisce chiamare band della zona, che abbiano un seguito di pubblico e che magari siano già frequentatori del locale. La conferma che nell'orvietano non ci sia una cultura di ascolto di musica dal vivo c'è di nuovo. «Queste serate sono più un servizio al cliente che la realizzazione di un guadagno. Ma per la prossima stagione è previsto un cambiamento. L'idea è quella di creare tre sale a tema, una per la discoteca, una per la musica dal vivo e un'altra per l'animazione. Dal primo aprile è prevista la presenza di serate a tema, con quiz, karaoke, giochi. Lo scopo è sempre quello di attirare più gente possibile, di Orvieto e dintorni».

Ma, aggiungiamo noi, la speranza è anche quella di far crescere sempre più nel pubblico, attraverso queste iniziative, l'amore per a buona musica. Le potenzialità, come abbiamo visto, ci sono.

Pubblicato il: 01/04/2003

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