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Aeroporto dell'Alfina. Se ne parla di nuovo.

La proposta da parte dell'Aeroclub di Viterbo rilancia l'idea. Le foto del '36 e del '43, quando davvero lassù c'era l'aereoporto.

Cronaca

Si riparla con convinzione dell’ipotesi di potenziare ed organizzare l’aviosuperficie dell’Alfina per farne lo scalo di piccoli aerei da turismo. La proposta viene dall’Aeroclub di Viterbo e si stanno valutando le possibilità di finanziamento. Nei primi giorni di gennaio si incontreranno gli amministratori dei Comuni che potrebbero trarre vantaggi dall’Aviosuperficie, sia quelli dell’Orvietano che del Basso senese.

L’idea è abbastanza datata e finora non ha trovato reali possibilità di concretizzazione.

Il primo aeroporto è stato costruito in quell’area nel’36, inaugurato ufficialmente nel ’38, e le rimesse, progettate dall’ingegner Nervi, erano stupende, come si può vedere nelle foto che proponiamo in ‘Visto così’ di oggi. Fu distrutto nel ’44 dai tedeschi in fuga.

A molti quell’area, allora quasi mai nebbiosa, è sembrata vocata per installarci uno scalo aereo. Sono circolati negli anni i progetti più diversi, penultimo quello a servizio dei visitatori della ormai abbandonata ‘Roma Vetus’, che avrebbe dovuto rinverdire i fasti dell’età d’oro romana nelle campagne di Castel Giorgo.

Ai tempi della sua presidenza della Provincia di Terni se ne occupò seriamente anche Stefano Moretti.

Ogni tanto qualcuno rilancia l’idea, gira per un po’, ci si dimentica perché non è andata in porto, e si ricomincia daccapo. La storia di questa aviosuperficie non ci conforta in quanto a reali possibilità di realizzazione, ma potrebbe essere una buona idea, da verificare da vicino per comprendere quanto di buono, e no, potrebbe produrre.

Pubblicato il: 19/12/2002

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