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E Padre Benjamin disse

Approfondimento

di Giorgio Santelli
Prima lo ha detto a Porta a Porta poi, il giorno dopo, direttamente ad Orvieto, dopo aver saputo che sulla sua presenza in città c'era stato qualche distinguo e qualche posizione strumentale. Padre Benjamin è venuto ad Orvieto e, dopo aver presentato il suo documentario sull'Irak, ha spiegato la sua posizione. La guerra non può risolvere il dramma dell'Irak nè può pensare di risolvere il problema del terrorismo. «Con questa guerra si sono distrutti cinquanta anni di sforzi ecumenici. In più si è riusciti nello stesso tempo a distruggere l'Europa e a ricompattare il popolo irakeno che ora si trova unito nel difendere il proprio territorio, al di là della figura di un dittatore come Saddam Hussein».

Nel rispondere alle accuse di essere per così dire filoirakeno ha risposto affermando che «se una persona come me, che tenta di avere un rapporto positivo con la popolazione irakena e che tenta, in ogni modo, di far qualcosa di positivo per loro affermasse che Saddam Hussein è un sanguinario, un dittatore, un criminale, forse non avrei potuto fare tutto quello che ho fatto e tutto quello che faccio.». Ma parole dure sono arrivate anche per gli americani, per l'Onu e per il lavoro compiuto dall'Onu in Iraq nella fase successiva alla prima guerra del Golfo. Ed ha parlare, per lui e con lui, sono i documentari. È evidente, non dalle parole di Benjamin ma da quelle dei rappresentanti dell'Uscom Onu che si dimisero all'indomani del 1998 quando, rispettate le indicazioni dell'Onu, fu conservato l'embargo nei confronti dell'Irak. La documentazione complessiva è contenuta in un libro: Obiettivo Iraq.


Nel mirino di Washington

Il libro, ricco di documenti inediti provenienti da importanti dicasteri degli Stati Uniti d'America, si sviluppa attraverso il diario di padre Benjamin, fonte di numerose notizie per la prima volta rivelate all'opinione pubblica, ma anche di informazioni di sporgente attualità.

L'autore racconta i retroscena del volo Amman-Baghdad del 3 aprile 2000 che ha organizzato ed effettuato con Vittorio Sgarbi, Nicola Grauso ed il pilota Nicola Tifoni; il viaggio di un ministro del Governo Amato cancellato in extremis; lo schema del presumibile attacco all'Iraq nel progetto di Washington; l'affare UNSCOM e le dimissioni di Scott Ritter capo degli ispettori ONU per il disarmo; sconvolgenti rivelazioni sulla questione delle armi all'uranio impoverito; il petrolio e cosa sta accadendo dietro le quinte; un viaggio sulle orme di Abramo, nella mitica Ninive e nel cuore di Babilonia; la "coabitazion"e tra cristiani e musulmani in Iraq.

I colloqui di padre Benjamin con Tareq Aziz, vice primo ministro, sui temi che vanno dai mesi precedenti la guerra del Golfo ad oggi, chiariscono molti argomenti della complessa e tormentata vita politica, economica e sociale di un paese che sopravvive a 12 anni di embargo, bombardamenti ed isolamento internazionale.

Pubblicato il: 30/03/2003

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