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Richiesta di liberazione anticipata per Silvano Sabatini

Uccise la moglie nel dicembre 2002. L'istanza di liberazione anticipata potrebbe comportare una riduzione di nove mesi rispetto alla pena inflitta dal giudice...

ORVIETO - Richiesta di liberazione anticipata per Silvano Sabatini. L'omicida di Casa Perazza, condannato in Appello a sedici anni per aver assassinato, nel dicembre del 2002, la moglie, trentaduenne, Mara Cicala con trentacinque coltellate, potrebbe ottenere uno sconta di pena. L'istanza di liberazione anticipata, che potrebbe comportare una riduzione di nove mesi rispetto alla pena inflitta dal giudice, è stata avanzata, nelle scorse settimane, dalla difesa dell'uomo, l'avvocato Claudio Bizzarri, sulla scorta della buona condotta alla decorrenza dei tre anni di carcerazione. Il giudice potrebbe accogliere direttamente l'istanza o fissare l'udienza presso il tribunale di Sorveglianza. Intanto Silvano Sabatini, che ha scontato i primi tre anni di reclusione tra una casa di cura bolognese e il carcere di via Roma ad Orvieto, da un paio di mesi è stato trasferito nel carcere di Spoleto. Per l'operaio di San Venanzo la pena in Corte d'assise d'Appello, a settembre dello scorso anno, era stata ridotta da ventidue a sedici anni per un computo errato commesso nella redazione della sentenza di primo grado. I fatti risalgono alla mattina del 15 dicembre 2002. Quando il trentaduenne, originario del paese dell'Alto Orvietano di San Venanzo ma residente in località Casa Perazza, nelle campagne di Castel Giorgio, in dieci minuti di autentica furia omicida, vibrò, senza un'apparente ragione, trentacinque coltellate sul corpo della moglie Mara Cicala. In casa, di domenica mattina, di fronte agli occhi della figlioletta di appena tre anni. Poi l'uomo uscì di casa, con la moglie in una pozza di sangue, salì sul tetto della vicina abitazione dei genitori di lei e, da qui, si gettò nel vuoto tentando il suicidio.

Pubblicato il: 02/03/2006

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