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Gambetta porta il Consorzio agrario in Consiglio comunale ad Orvieto

Chiede di mettere "in atto iniziative volte alla salvaguardia del Consorzio agrario e, nel contempo, di gettare le basi per una gestione meno onerosa e più consapevole". Nel mirino di Gambetta sembra esserci anche Stefano Olimpieri...

Masssimo Gambetta, capogruppo DS al Consiglio comunale di Orvieto, ha presentato un'interpellanza in cui si chiede al "sindaco e alla Giunta di richiedere la partecipazione al tavolo presso l'Ufficio del Lavoro di Terni, per mettere in atto iniziative volte alla salvaguardia del Consorzio agrario e, nel contempo, di gettare le basi per una gestione meno onerosa e più consapevole".

Nel'interpellanza di Gambetta sembra trapelare anche una nota polemica nei confronti del suo collega consigliere Stefano Olimperi, AN, che è uno dei liquidatori del Consorzio, con corresponsione di 2.500 euro mensili, così come comunicato dalla CGIL.

"OGGETTO: IL CONSORZIO AGRARIO RISCHIA LA CHIUSURA.

Considerato che, il Consorzio Agrario Interprovinciale Terni-Rieti, con gli innumerevoli centri operativi presenti nei territori  delle due Province (Orvietano, Amerino e Narnese per la parte del ternano), costituisce da diversi decenni una struttura forte e determinante nel panorama agricolo del nostro territorio sia in termini di servizi resi all'imprenditoria del settore, che nella fornitura di prodotti e tecnologie con effetto di calmieratore dei prezzi: basti ricordare che negli anni 80/90, questo Consorzio controllava all'incirca il 35% del mercato nelle due province;

Preso atto che, dopo quindici anni di procedure di liquidazioni con innumerevoli proroghe e ben tre commissari liquidatori, da tre anni a questa parte nominati dal Ministero delle Attività Produttive e dal Ministero dell'Agricoltura, e la progressiva perdita di occupazione rispetto alle 55 unità occupate in quegli anni, siamo ormai prossimi al collasso con la scadenza dell'esercizio provvisorio il prossimo 31 marzo e, quel che è ancora peggiore, nessuna strada è stata delineata per salvaguardare l'operatività;

Ci sembra grave se consideriamo, appunto, che da tre anni "operano" tre commissari di nomina ministeriale che, con una indennità di svariate migliaia di euro mensili cadauno, avrebbero dovuto guidare il Consorzio verso una via di uscita che ne salvaguardasse il ruolo e la funzione sul territorio, nell'interesse di qualche migliaio di imprese agricole, oltre all'occupazione diretta ed indotta che riguarda alcune decine di persone;

Nell'esprimere preoccupazione per le sorti del Consorzio stesso, si sollecita il Sindaco e La Giunta di richiedere la partecipazione al tavolo presso l'Ufficio del Lavoro di Terni, per mettere in atto iniziative volte alla salvaguardia del Consorzio agrario e, nel contempo, di gettare le basi per una gestione meno onerosa e più consapevole."

 

 

 

                                                                                           

Pubblicato il: 28/02/2006

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