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Monterubiaglio. Assolto dall'accusa di "finto" marito

L'estrema avvenenza della giovane donna dell'Est avrebbe conquistato davvero il cinquantenne orvietano. Storia quindi di un matrimonio normale fallito...

ORVIETO - Assolto perché il fatto non sussiste. Così ieri pomeriggio la sentenza del giudice Silverio Tafuro sul caso del cinquantenne di Monterubiglio accusato di aver contratto un "falso" matrimonio con una ventenne ucraina per favorirne l'ingresso in Italia. Per l'uomo - difeso dall'avvocato Angelo Ranchino - il pm Letizia Romano aveva chiesto quattro mesi. I fatti risalgono a tre anni fa. Quando lei giovanissima, neanche trentenne, sarebbe rimasta in stato interessante proprio durante il soggiorno in Ucraina di lui. E questo sarebbe stato, secondo la versione sempre ribadita dall'orvietano, il vero motivo del "frettoloso" matrimonio. Poi, novelli sposi, dopo una breve luna di miele, i due arrivano in Italia. E qui nacque l'inghippo. Perché lei all'improvviso perse il bambino. Non è più in cinta e il matrimonio fa crac. I due si lasciano e non sanno più niente l'uno dell'altro. Il tutto nel giro di qualche mese. Una storia, insomma, finita, almeno all'apparenza. Perché invece è proseguita nelle aule di tribunale con la pubblica accusa convinta che si fosse trattato di un matrimonio di "convenienza". Non di secondo piano, probabilmente, a favore dell'uomo l'apparato fotografico prodotto dalla difesa che testimoniava l'estrema avvenenza della giovane. Una giovane donna dell'Est di cui il cinquantenne orvietano non avrebbe potuto fare a meno di innamorarsi perdutamente.

Pubblicato il: 25/02/2006

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