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Aviaria. Il Comune di Orvieto informa i cittadini

Informazioni ed indicazioni di comportamento. Tutti tranquilli, i nostri polli sono sani

L'Amministrazione comunale di Orvieto si raccorda con l'unità di crisi istituita dal ministero della Salute e dalla Regione dell'Umbria relativamente al fenomeno dell'influenza aviaria, per consentire il monitoraggio delle aree a rischio sui bacini di Corbara e Alviano (in questo caso si tratta della Loc. Sant'Egidio per la parte ricadente nel territorio di Orvieto, per la restante parte la competenza è del Comune di Terni). 

"Sull'argomento - precisa l'assessore all'Agricoltura e allo Sviluppo economico, Carlo Tonelli - non ci sono situazioni di rischio ma partecipiamo come è doveroso alle iniziative intraprese dal ministero della Salute e dalla Regione Umbria. Le specie interessate dal virus aviaria, infatti, sono gli uccelli selvatici non le specie domestiche, né i piccioni che sono refrattari al virus e a tale proposito è importante che i cittadini abbiano piena consapevolezza e le giuste informazioni ed indicazioni rispetto ai comportamenti da adottare, così come sono state indicate dal Ministero della Salute".

"Mai come in questi casi prima di attuare comportamenti anche irrazionali - aggiunge l'assessore - è fondamentale riflettere su ciò che significano  millenni e millenni di civiltà acquisita nel nostro Paese rispetto a condizioni di precarietà e promiscuità presenti in altre paesi del mondo. Come Amministrazione comunale stiamo lavorando per trasformare questa circostanza in occasione di rivalutazione delle produzioni locali. In tal senso, nei prossimi giorni incontrerò le organizzazioni sindacali del settore agricolo per dare vita ad un tavolo di progettazione mirato".   

Queste le informazioni e le indicazioni di comportamento che pervengono dal ministero della Salute.

Il rischio è attualmente confinato ai volatili selvatici. L'infezione è stata sinora segnalata solo in alcuni volatili acquatici selvatici (cigni). Obiettivo delle azioni dei servizi veterinari è quella di evitare che l'infezione passi dall'ambiente selvatico a quello domestico. Infatti, fintanto che l'infezione rimane confinata all'ambiente selvatico, la possibilità di diffusione alle specie domestiche e, quindi, i rischi per l'uomo risultano assenti. Nel mondo non sono segnalati casi di malattia umana derivanti dal contatto con uccelli selvatici.

Il pollame domestico non rappresenta attualmente alcun rischio. Nella attuale situazione i volatili domestici sono indenni dalla malattia.

Per evitare possibili contagi esiste un sistema di sorveglianza che prevede i seguenti livelli di intervento nelle diverse fasi di produzione:

· autocontrollo da parte degli allevatori mediante la consulenza di veterinari liberi professionisti

· controllo da parte dei servizi veterinari delle ASL che verificano le attività di autocontrollo e effettuano dei controlli autonomamente

· nei casi di accertamento di positività vengono attivate drastiche misure con l'estinzione dei focolai infetti

· lo Stato provvede al rimborso dei danni subiti dagli allevatori

Per gli allevamenti a carattere rurale sono state definite delle procedure di intervento per gli allevatori che hanno l'obbligo di attuarle e comunque di richiedere l'aiuto delle autorità sanitarie competenti (Veterinari ASL ed Istituti Zooprofilattici Sperimentali).

Il consumo di uova e carni avicole cotte non comporta alcun rischio di trasmissione dell'infezione all'uomo.

Le carni di pollame sono sicure in quanto provengono da allevamenti che sono sottoposti al controllo veterinario e tutti i volatili, prima di essere macellati, vengono sottoposti a visita sanitaria da parte di un veterinario della Azienda sanitaria locale. In caso di sospetto per qualsiasi malattia i volatili vengono esclusi dalla macellazione.

Dopo la macellazione le carni sono sottoposte a controllo del veterinario del macello che, anche in questo caso, in presenza del semplice sospetto di malattia, provvede agli accertamenti necessari a tutela della salute pubblica.

A conferma della salubrità delle carni vengono apposti un bollo sanitario ed un'etichetta tale da consentire al consumatore di conoscerne la provenienza. La cottura delle carni rientra tra le normali prassi di preparazione.

In base a quanto si è verificato in alcuni paesi asiatici, il rischio per l'uomo è limitato al verificarsi di condizioni di estrema promiscuità uomo animale, di condizioni igieniche particolarmente precarie e di contatti stretti con volatili infetti. Tali condizioni non sono presenti nel nostro paese.

Tra gli uccelli selvatici, le specie che rappresentano un potenziale rischio sono gli uccelli acquatici selvatici (anatre, oche, cigni, trampolieri). Non rappresentano un rischio i piccioni o altri piccoli uccelli che vivono in ambiente urbano, per i quali non è necessaria alcuna forma di particolare attenzione.

Nel caso di rinvenimento di uccelli acquatici selvatici (anatre, oche, cigni, trampolieri, nonché gabbiani) morti o malati si suggeriscono i seguenti comportamenti:

1. evitare di toccare i volatili;

2. chiedere l'intervento dei servizi veterinari delle ASL o dei vigili del fuoco;

3.    in caso di contatto con i volatili, adottare le normali norme igieniche (lavarsi accuratamente le mani e altre parti del corpo venute a contatto con gli animali malati o morti) e lavare indumenti o altri oggetti potenzialmente contaminati.

Le principali specie di volatili da monitorare individuate dall'Unione Europea

· Oca lombardella

· Oca granaiola

· Germano reale

· Canapiglia

· Codone

· Moretta

· Pavoncella

· Combattente

· Gabbiano comune

· Gavina

· Cigni

Presso il ministero della Salute, è attivo, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 20.00 il numero verde 1500, per qualsiasi informazione sull'argomento.

 

 

 

Pubblicato il: 26/02/2006

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