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"Vola lassù, dormi, riposa anche il mare riposa e tu sei come il mare che continuerà a muovere maree, pensieri, persone"

Luca Coscioni, stretto dall'abbraccio di migliaia di persone, ci ha lasciato Articolo 21:"Sarebbe importante che fosse dedicata a Luca la nuova biblioteca comunale"

foto di copertina

 

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - "Vola lassù, dormi, riposa anche il mare riposa e tu sei come il mare che continuerà a muovere maree, pensieri, persone". È con queste parole che Marco Pannella profondamente commosso ha chiuso la sua orazione urlando ieri pomeriggio l'ultimo saluto a Luca Coscioni al termine di una giornata in cui quasi 3 mila persone, amici, politici e tanta gente comune, ha reso omaggio alla salma del presidente dei radicali. Prima nella camera ardente allestita presso la sala consiliare del Comune e in piazza del Popolo, poi dove si sono celebrate le esequie civili.

 

Prima dell'apertura della camera ardente, nella casa di via Stefano Porcari, il parroco del Duomo, don Italo Mattia, ha invece benedetto la salma. Presenti la mamma di Luca, Annacristina, il padre Rodolfo, la sorella Monica e la giovane moglie Maria Antonietta. Tutti tranne la mamma, che non ha partecipato alle esequie civili, hanno poi accompagnato Coscioni nella camera ardente, dove fino alle 17 non è mai cessata l'affluenza di gente. Tra questi anche il vescovo monsignor Giovanni Scanavino. E molte personalità della politica.

 

Alle 17 la camera è stata chiusa e la salma, uscita dal Comune tra gli applausi, è stata trasportata in un lungo corteo fino a piazza del Popolo. Dove ad attendere Luca, accompagnato dal padre dalla sorella e dalla moglie, c'erano le note del Requiem di Mozart. E c'erano anche altri malati che, con la forza e per la forza di Luca, non sono voluti mancare davanti alla sua salma. Erano presenti, fra gli altri, Gavino Angius, Emma Bonino, Enrico Boselli, Roberto Villetti, Claudio Signorile, Marco Cappato, Daniele Capezzone.

 

E il cordoglio della politica espresso in questi giorni da esponenti di entrambi gli schieramenti è stato sottolineato dal palco dagli esponenti radicali e socialisti, chiedendo - come ha fatto Capezzone - che «ora alle parole seguano i fatti» e annunciando la volontà di «lottare per un Paese che non ricordi i migliori dei suoi figli solo da morti, ma anche da vivi», come ha fatto Emma Bonino, sottolineando che con la morte di Coscioni «questo Paese ha perso un grande leader politico, la cui capacità è stata però volutamente negata, vilipesa». Su questo aspetto ha insistito anche Pannella, intervenuto dopo il sindaco Stefano Mocio, Francesco Pullia, a nome della Rosa nel pugno, Marco Cappato, presidente dell'Associazione Coscioni (il quale ha ricordato commosso che «la persona più debole di tutti è stata la più forte e grazie a lui 100 mila malati potranno votare alle prossime elezioni), Emma Bonino ed Enrico Boselli.

 

Pannella ha ricordato le battaglie civili di Coscioni, l'importanza dell'impegno laico, e le difficoltà incontrate alle elezioni dell'anno scorso, "mentre 51 premi Nobel stranieri chiedevano ufficialmente che venisse votato". "Vi fu - ha affermato Pannella - l'annientamento del suo nome, della sua presenza e della sua parola". "Ora possiamo dire - ha aggiunto - che a partire dalla sua forza stiamo riprendendo tutti insieme il cammino della conoscenza, del nascere insieme a una realtà nuova, verso la libertà di ricerca scientifica, morale, religiosa, dei mezzi di vita anzichè quelli di morte". "Non c'è nessuna eredità da gestire - ha sottolineato Cappato - ci sono le lotte da portare avanti e chi lo vuole fare, la forza di Luca è con lui".

 

In mattinata la vedova di Coscioni si è detta pronta ad assumere l' impegno di proseguire la battaglia politica del marito. «Spero - ha spiegato - di esserne all' altezza». «L' impegno di Luca - ha aggiunto - è stato molto forte e io l' ho accompagnato. Accanto a lui ho sentito la consapevolezza della tranquillità della sua battaglia. Quindi è come se lui desse per scontato il mio impegno futuro, in questo senso è come se nulla si fosse interrotto con la sua morte». E quanto al ricordo di Coscioni prima che si ammalasse ha detto che «Luca era un uomo pulito ed aveva un senso profondo del giusto e della giustizia». Maria Antonietta ha poi ricordato che il marito negli ultimi tempi aveva rifiutato di fare la tracheotomia. «Luca amava vivere - ha detto - e non voler sottoporre la sua esistenza ad una macchina ha significato per Luca il prendere coscienza del limite oltre il quale non andare».

 

Pubblicato il: 23/02/2006

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