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Assaltarono una villa a Montegabbione. Arrestati

Sono finiti i manette tre dei sei rumeni che compongono la banda

di Stefania Tomba

ORVIETO - Rapina aggravata e sequestro di persona. Con queste accuse sono finiti i manette tre dei sei rumeni che compongono la banda che la notte del 3 aprile scorso ha assaltato la villa dei coniugi Magni, a Montegabbione, picchiandoli con inaudita violenza e portando via 60 mila euro in contanti e preziosi.  Si tratta di Ioan Danciu, di 21 anni, Mihai Romulus Titieni di 28 e di una donna, anche lei ventunenne, Georgeta Maria Macovei che in quel periodo lavorava come badante a Città della Pieve.  Restano, per il momento, uccel di bosco (sono state attivate ricerche in ambito internazionale) gli altri tre componenti della banda, tutti identificati: Florian Nitulescu di 26 anni, Sorin Macovei di 27 e Sorinel Talapaga di 30.  Tra questi c'è anche un operaio, tagliaboschi, che, al tempo, lavorava per la ditta Magni, produttrice di legame. L'uomo è ritenuto dagli inquirenti il basista dell'organizzazione.

Un'organizzazione internazionale che si muoverebbe dalla Romania con l'obiettivo di consumare rapine studiate in precedenza nel dettaglio da basisti locali. Quando arrivarono a Montegabbione, i malviventi sembra che avessero appena messo a segno un colpo con le medesime modalità operative in Svizzera.  "Intelligente e paziente" così il procuratore capo, Calogero Ferrotti, ha definito il lavoro d'indagine condotto dal comando provinciale di Terni in collaborazione con il nucleo operativo della compagnia di Orvieto e dei carabinieri della stazione di Montegabbione. Le indagini si sono avvalse anche del lavoro investigativo del Ris e della polizia rumena. Prezioso il ritrovamento, a pochi giorni dalla rapina che procurò lesioni gravi ai tre componenti della famiglia - padre madre entrambi sessantenni e figlio trentenne - sorpresi nel sonno, di alcuni brandelli di guanti e passamontagna usati dai rapinatori e sfuggiti alle fiamme con cui i malviventi avrebbero voluto distruggere ogni prova. La rapina fu commessa materialmente da tre esponenti della banda. Intorno alle 4 del mattino, col volto coperto da calzamaglia, entrarono nell'abitazione alle porte del paese, picchiarono tutti i componenti della famiglia al viso, ma non solo, utilizzando anche un cacciavite. Li legarono e imbavagliarono con del nastro adesivo riuscendo a portare via un consistente valore di gioielli e il denaro custodito in vari mobili all'interno della casa. Denaro che serviva per pagare gli stipendi ai dipendenti.

Pubblicato il: 22/02/2006

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