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Nel ricordo dei leader radicali

ORVIETO - Nella sede di via di Torre Argentina, ieri sera, alla conferenza stampa indetta dai Radicali, Marco Pannella, che in mattinata aveva dato in diretta la notizia della morte di Luca Coscioni, appariva annichilito dal dolore e dal peso e dalla qualità dei messaggi che l'Italia ufficiale ha riservato a questo «rivoluzionario". Dei messaggi ricevuti Pannella, affiancato da Daniele Capezzone, Rita Bernardini, Marco Cappato, Sergio Stanzani e dallo scienziato Gilberto Corbellini, ha nominato quello di Alessandra Mussolini definendolo «molto bello e molto vero», e nella commozione si è sorpreso di un'Italia che parla di «esempio straordinario, coraggio, amore per la vita, generosità».. «Sì, un radicale morto è un radicale prezioso» ha detto, aggiungendo, «non per polemizzare, ma per coltivare la memoria» che solo 11 mesi fa, in vista delle regionali, sono state rifiutate dall'Unione le liste dei radicali perché portavano il nome di Luca. E un anno prima, Berlusconi non lo aveva voluto nel Comitato nazionale di bioetica, malgrado i Nobel e gli scienziati avessero garantito che sapeva di bioetica, e molto. Per lui fu un dolore, perché era convinto di poter dare un contributo importante. «Il lascito di Luca -ha detto Pannella- è che la malattia può essere forza, forza straordinaria: quanto ci metteremo perché l'Italia capisca che il malato può parlare, può comunicare, altro che rantoli e silenzio!».«Tanti, come Luca, non possono contare su ciò che la scienza rende possibile. Luca - ha concluso - ci ha lasciato la forza della speranza e c'è una lotta che ci aspetta». A queste parole si unisce la speranza del segretario dei radicali, Daniele Capezzone che «In tanti si assuma ora l'impegno perché la memoria di Luca Coscioni sia forte e duratura». «Sapeva - ha ricordato il segretario dell'associazione, Marco Cappato - che la sua battaglia non riguardava tanto lui, quanto qualcosa che sarebbe venuto a distanza di decenni. Non ce l'ha fatta a essere capolista della Rosa nel Pugno, ma è rimasto fino all'ultimo a combattere con noi». E dell'impegno e della forza di Coscioni ha detto chiaramente Emma Bonino, in partenza ieri mattina per Mali (tornerà perle esequie): «Attendevamo da molto tempo - ha detto ricordando l'esordio in politica di Coscioni - che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall'attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito un nuova forza. Grazie, per questo".

Pubblicato il: 21/02/2006

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