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Un germano reale malato di aviaria trovato in Umbria

L'Unità di crisi, subito attivata, considera "Un evento prevedibile" il ritrovamento e tranquillizza in quanto ad uso dei prodotti avicoli. Saranno censiti gli allevamenti rurali...

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L'Unità di crisi regionale per l'influenza aviaria attivata in Umbria considera «un evento prevedibile» il ritrovamento di un uccello, morto, affetto dal virus H5N1 per il quale «erano state già adottate tutte le possibili misure preventive». Riconferma inoltre un giudizio di «totale tranquillità» nel consumo di prodotti avicoli. L'Unità di crisi si è riunita domenica 19 presso la sede centrale di Perugia dell'istituto Zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche. Dell'organismo fanno parte rappresentanti della Regione dell'Umbria, assessorato alla Sanità, dello stesso Zooprofilattico, delle quattro Aziende sanitarie locali umbre nonché del servizio veterinario distrettuale dell'Asl del capoluogo umbro, nel cui territorio è stato trovato l'uccello morto.

Nel corso della riunione è stata ricostruita la cronologia degli eventi.

Venerdì scorso un esemplare di germano è stato trovato morto in località Cerreto di Panicale. Prelevato dal servizio veterinario dell'Asl due è stato consegnato allo Zooprofilattico sperimentale dalle cui analisi, nella stessa giornata, è emerso un sospetto di influenza aviaria. La Regione ha quindi allertato l'Unità di crisi e il germano è stato consegnato ieri al centro di referenza nazionale di Padova. Da questa struttura, alle 10.30 di domenica, è arrivata la conferma che l'animale era stato contagiato dal virus H5N1. Un'ora dopo la riunione dell'Unità di crisi che ha deciso la definizione di una zona di protezione di tre chilometri (con parte dei comuni di Panicale e Magione) e una di sorveglianza (di 10 chilometri) comprendente parte di Panicale, Magione, Castiglion del Lago, Paciano, Piegaro, Città della Pieve e Perugia che verranno rese esecutive tramite ordinanze dei sindaci interessati. È stato poi disposto il completamento del censimento regionale degli allevamenti rurali, cioè di consistenza inferiore ai 250 capi, essendo già stato svolto dai servizi veterinari quelli di consistenza superiore, con contemporaneo sopralluogo da parte delle Asl. L'Unità di crisi ha quindi rivolto un invito, in particolare, alle amministrazioni provinciali e al corpo forestale, a controllare in maniera prioritaria i laghi Trasimeno, Corbara, Piediluco nonchè le oasi, le zone umide, i laghetti e i corsi d'acqua, soprattutto per quanto riguarda la fauna selvatica morente o morta. Ai cittadini ha inoltre raccomandato di segnalare mortalità significative nei volatili domestici.

Pubblicato il: 19/02/2006

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