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CGIL: Su sviluppo e politiche sanitarie, non c'è più tempo da perdere

A lanciare l'appello è il segretario della Cgil di Orvieto Maria Rita Paggio. Su sanità e anziani il sindacato invoca "risposte credibili e non contraddittorie"

ORVIETO - Sviluppo e politiche sanitarie, non c'è più tempo da perdere. A suonare il gong per i due temi essenziali su cui i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) dall'estate scorsa attendono una convocazione dal Comune, è il segretario della Cgil di Orvieto Maria Rita Paggio. "Stiamo attendendo a tempi orami scaduti". Afferma. "Non a caso l'estate - spiega Rita Paggio - ci ha visto impegnati nella battaglia sulle cave. Non perché le ritenessimo il modello di sviluppo adeguato per il territorio ma perché nella situazione di grande crisi dell'Orvietano, abbiamo ritenuto che non fosse il caso di mettere in difficoltà anche quelle attività che danno occupazione. Ma dire no, non basta: c'è bisogno di un progetto complessivo sullo sviluppo". Caserme, distretto tecnologico e università sono i punti su cui principalmente batte la Cgil per avere risposte in tempi brevi. "Il distretto tecnologico impiega mille addetti nel nostro territorio, con situazioni a volte anche di precariato, ma è una realtà - incalza il segretario della Cgil - come è una realtà la cultura intesa come motore di sviluppo economico e, dunque, l'università e le prospettive che l'uno e l'altro settore possono avere all'interno delle caserme. L'impegno del sindacato, oltre al dialogo diretto col Comune, è, in questo senso, quello di riuscire ad inserire Orvieto nel patto territoriale di Terni per individuare un tavolo di confronto tra istituzioni, sindacati, forze datoriali e lavoratori". Su sanità e anziani, infine, il sindacato invoca "risposte credibili e non contraddittorie". "Sul riordino dell'ospedale, sul potenziamento della prevenzione, della domiciliarità e dei servizi del territorio le nostre perplessità rimangono tutte e anzi aumentano alla luce dei tagli finanziari prospettati". Sugli anziani, infine, la Cgil non ammette "alcun abbattimento del livello della qualità servizio offerto e dei livelli occupazionali indotti dal settore". "Insieme allo Spi - conclude Paggio - stiamo per portare all'attenzione delle istituzioni il nostro progetto anziani, già recepito in parte nel piano sociale di zona. Riteniamo inderogabile la discussione su tutte le forme di assistenza agli anziani e sul ruolo che deve giocare il Piccolomini da cui - sottolinea - non abbiamo ancora ricevuto alcuna convocazione per essere informati sul progetto di rilancio".

Pubblicato il: 20/02/2006

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