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Identificati e denunciati per furto e ricettazione

Avrebbero messo a segno il furto costato venti mila euro al negozio di telefonia dell'area di servizio lungo la strada de "L'Arcone"

ORVIETO - Identificati e denunciati per furto e ricettazione i presunti responsabili del colpo che a febbraio dello scorso anno era costato venti mila euro al titolare del negozio di telefonia dell'area di servizio carburante lungo la strada de "L'Arcone". Ventimila euro. Tanto valevano complessivamente i telefonini, una quarantina, ultimo modello e di ogni marca, che i ladri nottetempo era riusciti, indisturbati, a trafugare dal suo negozio nel centro commerciale dell'aera di sosta. Un bottino consistente e di facile impiego. Pronto ad essere smerciato, velocemente e a buon prezzo, sul fiorente mercato nero che ruota attorno alla telefonia. Ed è questa la traccia sulla quale si sono mossi gli agenti del commissariato impegnati, in un anno esatto, nel passare in rassegna centinaia e centinaia di tabulati telefonici che li hanno condotti direttamente ai tre cittadini rumeni trentenni - uno (N.M. le iniziali) irreperibile e due (P.S. e T.L. le iniziali) residenti nella Capitale - ritenuti tra i responsabili del colpo grosso. I telefonini sarebbero tutti ormai in mano ad utenti sparsi per il Centro Italia. Le indagini del commissariato si sono chiuse questa settimana con alcune perquisizioni in abitazioni romane e della provincia in cui poliziotti orvietani avrebbero trovato importanti elementi per chiudere il cerchio, tra cui anche una Sim temporaneamente utilizzata per alcune telefonate in uno dei cellulari rubati. Un passo falso che ha di gran lunga aiutato le indagini. Indagini che adesso proseguono anche per risalire all'identità probabilmente di un italiano di cui, secondo quanto riferito dalla polizia, si sospetta il coinvolgimento soprattutto per quanto concerne lo smercio dei cellulari sul mercato nero. Il furto risale alla notte tra il 10 e l'11 febbraio del 2005. Ad accorgersi, il mattino seguente, fu il proprietario del negozio che, al momento di alzare la saracinesca, la trovò aperta con un martello pneumatico appoggiato affianco. I ladri agirono del tutto indisturbati senza far scattare l'antifurto.

Pubblicato il: 18/02/2006

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