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Il bilancio della Provincia

Approvato il bilancio previsionale della Provincia di Terni per il 2003 e quello pluriennale 2003/2005. Il dibattito e i numeri

Politica

 Il Consiglio provinciale di Terni ha approvato, con il voto contrario dell'opposizione, il Bilancio di previsione 2003, quello pluriennale 2003/2005 e la relazione previsionale e programmatica relativa allo stesso triennio.Presentati 34 documenti di accompagnamento, ne sono stati accolti 25.
I consiglieri di maggioranza hanno condiviso l'impostazione generale «rappresentando -è stato detto nei vari interventi- un elemento di continuità rispetto al programma d'avvio legislatura. Lo sforzo programmatico risponde appieno alle priorità ed agli indirizzi indicati dal Consiglio. Malgrado le difficoltà finanziarie, derivanti dalla carenza di risorse statali pur in presenza di trasferimenti di ulteriori competente alle Amministrazioni provinciali, l'Ente è riuscito a fornire delle risposte di qualità alle esigenze dei cittadini». I gruppi d'opposizione hanno definito il Bilancio di previsione «un fallimento completo, un encefalogramma piatto», sottolineando la scarsa consistenza degli investimenti messi in campo e la pochezza delle proposte finalizzate allo sviluppo complessivo cdel territorio. Particolarmente critici i consiglieri di minoranza sull'eccessivo utilizzo da parte dell'Amministrazione provinciale delle consulenze e di collaboratori esterni, definite "investiture ad personam". «Un bilancio piatto -hanno affermato i consiglieri di Fi ed An- con una squilibrata diffusione delle risorse sul territorio, teso a soddisfare gli interessi di pochi».
Su due fronti si sono trovati d'accordo tutti i gruppi: la qualità e l'entità degli investimenti nei settori della viabilità e dell'edilizia scolastica, la necessità di sollecitare la Regione a trasferire alle Province almeno il 70-80% delle risorse derivanti dal passaggio dallo Stato alla stessa Regione di alcune strade, ora gestite dalle Province, che debbono occuparsi anche della loro manutenzione ordinaria. Maggiore attenzione e più investimenti, infine, sono stati chiesti in materia di salvaguardia ambientale, università, trasporti e politiche sociali.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri di maggioranza Sergio Pricano, Valentino Filippetti, Roberto Forbicioni e Marco Sciarrini (del Gruppo Ds), Elvira Busà (PdCi), Filiberto Vici, Cinzia Diamanti e Andrea Scopetti (Margh.), Alberto Sganappa (Sdi), mentre per l'opposizione si sono registrati gli interventi dei consiglieri Mario Montegiove (An), Ermanno Ventura, Luca Regoli, Gabriella Caronna e Torquato Petrineschi (Fi).
La discussione è stata conclusa dal presidente della Provincia, Andrea Cavicchioli, il quale ha affermato «che con questo bilancio l'Ente ha ripreso una politica coraggiosa di investimenti. Abbiamo mantenuto inalterate le tasse ed il costo dei servizi di nostra competenza. L'aumento della pressione fiscale per l'RCAuto deriva da una dinamica nazionale. Sono state reperite risorse considerevoli per interventi nei settori della viabilità e dell'edilizia scolastica, nei processi d'informatizzazione dell'Ente e per l'ambiente
Si è, quindi, passati al vaglio degli emendamenti (ne erano stati presentati 51), alcuni dei quali sono stati ritirati, altri sono stati ritenuti non ammissibili, mentre altri sono stati accolti sia dalla Giunta che dal Consiglio. Tutti riguardavano lo spostamento di risorse da convogliare su interventi riguardanti la viabilità.
La presentazione del bilancio ha rappresentato anche l'occasione per indicare alcune linee guida alla Giunta ed avanzare al Consiglio alcune proposte operative, alcune delle quali implicano anche impegni finanziari. Al riguardo sono stati proposti 34 ordini del giorno di accompagnamento (23 dell'opposizione ed 11 della maggioranza), attraverso i quali è stato chiesto un impegno maggiore nelle politiche per lo sviluppo, nella messa a norma degli edifici scolastici, nella razionalizzazione delle risorse per le consulenze, nella prevenzione del disagio scolastico, nelle politiche di parità, nell'offerta formativa e nel trasporto pubblico locale. Di questi ne sono stati accolti 25 (13 proposti dalla minoranza e 12 dalla maggioranza), i restanti sono stati o ritirati o respinti. A proposito degli ordini del giorno di accompagnamento, il consigliere Montegiove ha chiesto -non ottenendo alcuna risposta al riguardo- quanti e quali, di quelli relativi al 2002, ne siano stati attuati dalla Giunta provinciale.

Il Bilancio in cifre: si attesta intorno ai 77,4 milioni euro (circa 150 miliardi di vecchie lire) il Bilancio di previsione della Provincia di Terni per il 2003, oltre 2 milioni in più rispetto al 2002.
Le entrate: la voce più consistente è quella relativa ai trasferimenti da Stato e Regioni (36,8 milioni), seguita dalle entrate tributarie (15,5 milioni e per accensione di prestiti (10,9 milioni). Gli altri capitoli riguardano le partite di giro (6,8 milioni), alienazioni ed ammortamento beni patrimoniali (5,5 milioni), entrate extra-tributarie (2 milioni). Le uscite: le spese correnti, per interventi in tutti i settori di attività dell'Ente, assorbono 50,2 milioni, quelle in conto capitale ammontano a 18,3 milioni, per rimborso di prestiti 2 milioni, per partite di giro 6,8 milioni. Insieme al bilancio di previsione per il 2003 è stato approvato anche il Piano triennale degli investimenti che impegnerà la Provincia tra il 2003 ed il 2005. Complessivamente sono stati previsti interventi per circa 35,4 milioni (14,6 nel 2003, 11,3 nel 2004, 9,4 nel 2005).

Pubblicato il: 29/03/2003

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