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In Umbria la disoccupazione è donna e laureata

Lo ha affermato la consigliera regionale di parità Marina Toschi. Le donne guadagnano il 30% meno degli uomini...

La consigliera regionale di parità, Marina Toschi, ha affermato che "In Umbria la disoccupazione è donna e laureata".

L'occasione è stata la presentazione del convegno "Donna30% in meno. Rapporti biennali 2002-2003 delle aziende medio grandi umbre", in programma a Perugia per venerdì 17 febbraio.
"Sul versante della discriminazione di genere nel mondo del lavoro umbro c'è ancora molto da fare - ha riferito Marina Toschi - La maggior parte delle donne nella nostra regione hanno difficoltà a trovare un impiego e guadagnano circa il 30 per cento in meno rispetto ai loro colleghi maschi, perché in linea di massima non godono delle indennità che fanno lievitare la busta paga".

La consigliera ha poi evidenziato che la "legge 53" sui congedi parentali dagli uomini è praticamente inutilizzata: "Dalla nostra rilevazione è emerso che è stato utilizzato solo un uomo - ha detto - E questo ci fa pensare che c'è ancora da lavorare per cambiare la mentalità che delega alle donne la cura dei bambini e degli anziani".  

Tra le azioni svolte dall'ufficio della consigliera di parità durante gli anni di mandato sono  state segnalate la prima pubblicazione dell'elenco di avvocati per la tutela nelle controversie in materia di discriminazione di genere nel lavoro, il progetto "Vision 2000" rivolto ai sistemi organizzativi delle imprese per valorizzare il genere nella gestione delle attività, il progetto "West" sul tema dell'illegalità connessa al mercato dell'immigrazione, tra cui la tratta e la prostituzione, la pubblicazione del libro "Il mestiere del parto" che ha raccolto la testimonianza delle ostetriche umbre.
In futuro la Rete delle consigliere di parità punterà ad eliminare le differenze retributive di genere, a contrastare il lavoro non regolare, a promuovere una maggiore rappresentanza femminile nelle istituzioni politiche e nei luoghi di decisione economica, a favorire l'assunzione di responsabilità sociale delle imprese, "un concetto giovane -ha riferito Marina Toschi - nel quale rientrano anche le buone prassi di pari opportunità". 

Un'attenzione particolare sarà rivolta alla conciliazione dei tempi del lavoro con quelli della maternità "ancora tutta al femminile - ha sottolineato la consigliera di parità - e difficilmente conciliabile con i meccanismi e le modalità organizzative delle varie attività. Malgrado la legislazione vigente in materia sia tra le più avanzate non mancano forme discriminatorie per le lavoratrici madri e si fa più consistente il fenomeno dell'abbandono del lavoro per maternità. Queste difficoltà -ha concluso - svuotano la maternità del suo valore fondamentale di libera scelta e della sua validità come diritto sociale".

Pubblicato il: 15/02/2006

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