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Pendolari. Diritto di sapere

Alla stazione di Orvieto di solito i dieci minuti di ritardo del treno delle 7.33 non viene annunciato. Eppure sarebbe un nostro diritto, almeno, esserne informati

di Valeria Cioccolo

Per fortuna che ci pensa Trenitalia. Ad informarci sui ritardi dei treni. Basta iscriversi al servizio sms del sito e inserire numero del treno e orario. Puntualmente (...) sarai informato se e quanto il treno che ti interessa ritarderà.

Per "Fortuna". Perché alla stazione di Orvieto non si degnano di informarti di quei quasi soliti dieci minuti di ritardo con cui l'IC arriva. Che vuoi che sia? In fondo sono solo 10 minuti. In fondo decine e decine di persone stanno sul binario aspettando di poter prendere il treno. In fondo non è mica freddo. In fondo sono tutti lì ad attendere e non hanno diritto di sapere che fine ha fatto il loro convoglio, sospesi in un dubbio amletico"arriva o non arriva?" questo è il problema! Ma forse sapete, ti chiedi se qualcuno alla stazione non abbia adottato il quarto d'ora accademico, come all'università, per dare un certo tono alla nostra stazione. Insomma, non è per puntiglio. È per correttezza. Voler sapere, essere informati non è mica una colpa, è correttezza, è giustizia, è diritto. Ma forse la voce metallica è troppo occupata ad avvertirci (circa tre o quattro volte in italiano e in inglese "... This a special announcement ...") di "non attraversare i binari"?

Pubblicato il: 15/02/2006

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