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"Operazione Cahos", il giudice rigetta il rito abbreviato condizionato

L'udienza è stata ora rinviata al prossimo 22 febbraio, data in cui era già fissata l'udienza per gli altri 24 giovani orvietani coinvolti nel processo

ORVIETO - "Operazione Cahos", il giudice rigetta il rito abbreviato condizionato. Niente da fare per i primi tre ragazzi orvietani ieri mattina alla sbarra nell'udienza preliminare relativa alla maxi operazione antidroga dei carabinieri. Il giudice, al termine di mezz'ora di camera di consiglio, si è pronunciato con un secco no sulle richieste di rito abbreviato condizionato avanzate dagli avvocati Angelo Ranchino, Patrizia Marzola e Pier Luigi Coruzzi, rispettivamente per S.A. di 26 anni, T.F. di 24 e R.D. di 27. Il rito doveva, infatti, essere condizionato all'escussione di alcuni teste che avrebbero meglio dovuto chiarire il ruolo degli imputati nell'ambito degli episodi di spaccio contestati. Il giudice ha però ritenuto, convenendo con le dichiarazioni sulla base delle quali il pm Annalisa Giusti si è opposta alle richieste, che i testi, essendo già stati ascoltati nel corso delle indagini preliminari, non avrebbero potuto fornire altri elementi al procedimento. Ed ha così rigettato tutte le richieste. L'udienza è stata ora rinviata al prossimo 22 febbraio, data in cui era già fissata l'udienza per gli altri 24 giovani orvietani ad oggi coinvolti nel processo. Sull'iter giudiziario che potrebbero seguire i tre ragazzi, al momento, si è pronunciato soltanto l'avvocato Ranchino che si affiderà a delle indagini difensive. Soluzione che potrebbe essere al vaglio, insieme alla scelta del rito abbreviato o al rito ordinario, anche per gli altri due ragazzi. Intanto il giudice ha già stabilito, d'accordo con i legali, che, nel maxi procedimento, prenderà in esame all'incirca cinque imputati per volta, nelle prossime settimane, a partire, naturalmente, dai patteggiamenti che sono, al momento, tre. E sono quelli relativi alle richieste avanzate dall'avvocato Giovanni Guariglia per G.M. di 25 anni, A.M. di 28 e C.D. di 24. L'obiettivo sembra essere quello di snellire quanto più possibile un procedimento che già tanti ritardi ha subito in fase di indagini preliminari tenendo incollati al tribunale tanti ragazzi per un'operazione che, in effetti, risale orami al dicembre del 2002.

Pubblicato il: 14/02/2006

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