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Torna in carcere dopo anni di peripezie giudiziarie

Il quarantaseienne di Castel Viscardo nel 1997 fu accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza dell'Est

ORVIETO - Da sabato sera è tornato in carcere per finire di scontare la pena che il tribunale gli ha assegnato in via definitiva, al termine di quasi dieci anni di peripezie giudiziarie, il quarantaseienne di Castel Viscardo che nel 1997 fu accusato di violenza sessuale nei confronti di una ragazza dell'Est. Tre anni e quattro mesi la condanna definitiva emessa dalla Cassazione. La giovane donna, una cittadina straniera impiegata come ballerina presso il night di Castel Viscardo, lo aveva denunciato una mattina del lontano '97 in merito ad un episodio piuttosto controverso su cui si è appuntata, in questi anni, l'attenzione di ogni grado della giustizia. In sostanza, una sera l'uomo, impiegato come operaio in una delle fornaci della zona, scapolo e frequentatore abituale del locale notturno, si era proposto di accompagnare a casa la giovane donna con la propria automobile. Salvo poi, tentare di approfittare di lei durante il tragitto probabilmente anche con il doppio scopo di derubarla. Questa, almeno, la versione fornita agli inquirenti dalla ragazza che lo denunciò, il mattino seguente, ai carabinieri della stazione di Castel Viscardo. Gli stessi che sabato sera, a distanza di nove anni, lo sono andati ad arrestare nella sua abitazione del paese. Il quarantaseienne, molto conosciuto e benvisto a Castel Viscardo, è attualmente rinchiuso nella casa di reclusione di Orvieto, di via Roma.

Un altro arresto è stato eseguito, sempre sabato notte, dai militari della Rupe. Stavolta nel centro storico di Orvieto. Dove una donna di quarant'anni, di origini toscane, avendo alzato troppo il gomito, ha finito per rendere fin troppo effervescente il clima di un noto locale notturno dentro le mura. È stato proprio a causa della confusione molesta che la donna aveva messo su all'interno del locale che i proprietari, dopo ripetuti tentativi di calmare le acque, hanno finito per chiamare i carabinieri. La donna non si è data per vinta e in preda all'alcol ha dato in escandescenza e ha preso a inveire contro i militari che alla fine non hanno potuto far altro che stringerle le manette ai polsi per resistenza a pubblico ufficiale.

Pubblicato il: 13/02/2006

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