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Ficulle. La maggioranza in Consiglio comunale contro la guerra

Il documento della maggioranza consiliare esprime i termini del dissenso contro la guerra in Iraq

Politica

Il gruppo di maggioranza del Comune di Ficulle intende esprimere con il presente documento il suo parere di assoluto dissenso rispetto alla guerra che in modo unilaterale Stati Uniti d' America e Regno Unito di Gran Bretagna hanno intrapreso
nei confronti dello stato dell'Iraq e delle sue popolazioni. Riteniamo questa guerra illegittima, pericolosa, al di là delle sue sicure atrocità, ed inutile. Rigettiamo come strumentali e non condivisibili le ragioni addotte dall' Amministrazione Bush e dal Governo Blair per giustificare l'intervento armato nel territorio iracheno. Innanzi tutto non sono emersi elementi che dimostrassero forme di collaborazione fra il Governo Iracheno ed il terrorismo islamico, che è apparsa come l' iniziale ragione di questo conflitto. Riteniamo, inoltre, che nella situazione che si andava definendo prima dello scoppio della guerra fosse stato possibile pervenire alla definitiva eliminazione delle armi di distruzione di massa, eventualmente detenute dall'Iraq,
attraverso la prosecuzione delle ispezioni delle Nazioni Unite, tenendo conto che gli stessi ispettori riferivano di una progressiva tendenza degli iracheni a collaborare.
Riteniamo, infine, illegittima l' ipotesi formulata dagli alleati anglo-americani dell'intervento armato teso a rimuovere un regime dittatoriale e dispotico, fonte di malessere per il proprio popolo, quale appare essere il regime iracheno di Saddam.
L' accettazione di tale principio introdurrebbe infatti su scala internazionale la legittimità di una catena di possibili interventi armati fuori da qualunque forma di possibile mediazione e condizionati unicamente dai rapporti di forza delle varie
nazioni del mondo. Asseriamo con determinazione la necessità di riconoscere all'ONU, come unica casa comune di tutti i popoli del mondo, il compito di gestire la mediazione dei possibili conflitti internazionali. Riteniamo che l' intervento
unilaterale anglo-americano abbia di fatto delegittimato la funzione dell'ONU che esce da tali eventi certamente indebolito. Sottolineiamo, per altro, la nostra profonda contrarietà alle dottrine ed alle ipotesi di guerre preventive, ricordando come la guerra comporti sempre perdite di vite umane e di beni materiali, favorisca condizioni in cui facilmente possono essere calpestati i più elementari diritti umani, produca immani conseguenze a popolazioni inermi. Risulta, inoltre, evidente come la straordinaria partecipazione popolare alle manifestazioni per la pace svolte in tutto il mondo, alle quale aderiamo idealmente, sia stata assolutamente trascurata dagli alleati anglo-americani e da tutte le nazioni che hanno sostenuto la loro scelta di guerra. Esprimiamo profonda condivisione per i richiami del nostro Capo dello Stato
ai consolidati capisaldi della politica estera della Repubblica Italiana ed alla nostra Costituzione. Riaffermiamo i principi che impegnano il nostro paese e tutte le sue istituzioni ad operare per la pace e la giustizia nel mondo. Riconosciamo grande
valore ed ampia condivisione alle dichiarazioni ed alle iniziative della Santa Sede volte al perseguimento di una risoluzione pacifica della crisi irachena. Ci risulta, inoltre, evidente come questa nuova guerra sia sbagliata anche da un punto di vista
strategico, rappresenta, infatti, un pericolo per la nostra Nazione e per i nostri interessi, per tutta l'Europa, ci espone al rischio di violenze ed azioni terroristiche, accresce i sentimenti di odio contro gli americani ed i loro alleati allargando il fossato che separa l'occidente ed il mondo islamico, allontana ancora di più la possibilità di mettere fine al conflitto israelo-palestinese, indebolisce i cosiddetti regimi arabi moderati e blocca ogni possibile evoluzione democratica di quei paesi. Esprimiamo disapprovazione sulla conduzione politico-diplomatica della crisi da parte del Governo Italiano. Riscontriamo come il nostro governo ed il suo capo, Silvio
Berlusconi, anziche spendere il massimo impegno al fine di sostenere il rafforzamento delle ispezioni delle Nazioni Unite ha assunto inizialmente un aperto atteggiamento di sostegno alle posizioni dell' Amministrazione Bush per poi defilarsi
negli ultimi giorni in una posizione più sfumata ed ambigua dettata non da alti convincimenti ma da bassi calcoli di opportunità. È apparso a tutti evidente, infatti, che l'opinione pubblica italiana, ed in parte anche l'elettorato del Polo, abbia in maggioranza sostenuto le posizioni pacifiste avversando l' alleanza anglo-americana e la politica a favore del conflitto armato di fatto sostenuta dal nostro Governo, che attraverso la voce di Silvio Berlusconi in Parlamento ha riconosciuto la legittimità di questa guerra. L 'atteggiamento assunto dall'Italia ha per altro contribuito a rompere l'unità europea, riducendo di conseguenza il peso dell'Europa nello scacchiere internazionale ed aumentando i livelli di instabilità politica nel mondo. Riteniamo indispensabile che venga promossa una politica differentemente indirizzata tesa a rendere piena ed efficace l'unità politica e strategica dell'Unione Europea. Per ultimo riteniamo che per la illegittimità della guerra portata dalle forze anglo-americane in Iraq il nostro Paese deve rifiutare qualunque forma di supporto politico, diplomatico,
operativo e logistico, ivi incluse le basi militari, restando estraneo a qualunque azione che configuri un coinvolgimento dell'ltalia nelle operazioni di guerra.

Pubblicato il: 28/03/2003

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