Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

L'edilizia cresce. Ma ci sono lavoro nero, infortuni, scarsa ricaduta occupazionale

Intervista a Enrico Borri, responsabile provinciale FILCA-Cisl 

foto di copertina

ORVIETO - È l'unico settore in grado di frenare il calo delle imprese nell'Orvietano: la costante e tradizionale espansione dell'edilizia ha fatto registrare anche quest'anno - dati alla mano tratti dall'ultimo Bollettino dell'Osservatorio sulla situazione economica e sociale dell'area orvietana - un incremento di 27 unità imprenditoriali, passando da 521 imprese nel 2003 a 548 del 2004. Eppure non è tutto oro quello che riluce: infortuni, lavoro nero e mancata ricaduta occupazionale rappresentano in maniera diffusa nell'Orvietano l'altra faccia, quella oscura, di un comparto che non conosce flessioni, tanto a livello regionale quanto a livello nazionale.

A lanciare il grido d'allarme è il responsabile provinciale della Filca (Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini) - Cisl, Enrico Borri, che denuncia nell'Orvietano una preoccupante situazione di crisi. "La piaga maggiore è quella del lavoro nero - afferma Borri - Una situazione che spesso rischia di sfuggire al controllo". "Non è raro - insiste il responsabile della Filca Cisl - vedere sui ponteggi operai che lavorano ben oltre l'orario stabilito. Una consuetudine ormai, che aumenta pericolosamente l'incidenza del rischio di infortuni. È dimostrato, infatti, che le condizioni fisiche dopo sette ore di lavoro e, nella fattispecie, la diminuzione dei riflessi sono il nemico numero uno degli incidenti sul lavoro, specie in edilizia. Su questo punto è necessario, direi fondamentale il monitoraggio costante dei cantieri da parte dell'ispettorato del lavoro per individuare le irregolarità e, eventualmente, chiudere quei cantieri non in regola, come già è successo in passato". La situazione infortuni in edilizia, delle cui pratiche, secondo Borri, l'Inps è piena, rappresenta una delle naturali conseguenze delle condizioni di lavoro nel settore edile. Un comparto che nonostante la costante dinamicità che lo caratterizza spiccatamente a livello locale rischia, infine, di non avere, secondo il responsabile provinciale della Filca Cisl, un ritorno occupazionale sul territorio. "La maggior parte dei lavori - denuncia Borri - se li aggiudicano delle ditte di fuori provincia, se non di fuori regione, che ovviamente portano con sé anche la manodopera, con un ritorno occupazionale praticamente nullo per l'Orvietano. Il mio vuole essere un invito affinché le ditte locali siano sempre più concorrenziali e sempre di più in futuro si aggiudichino gli appalti dei lavori nell'Orvietano".

Pubblicato il: 11/02/2006

Torna alle notizie...