Sabato, 29 marzo. Una giornata per riflettere
Il 29 marzo è il 59° anniversario dell'eccidio nazifascista di Camorena. Le celebrazioni in ricordo dei sette martiri orvietani ed il convegno su 'Raccontare la guerra per educare alla pace'. 'Quadro della Memoria' di Valentini
Società
Sabato 29 marzo la Città di Orvieto celebra il 59° anniversario dell'eccidio nazi-fascista di sette orvietani, avvenuto il 29 marzo del 1944 in località Camorena nei pressi di Orvieto.
Nel manifesto ufficiale delle celebrazioni, promosse dall'Amministrazione comunale si legge «Il 29 marzo di 59 anni fa sette nostri concittadini, Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Duilio Rossi vennero assassinati a Camorena per mano dei nazi-fascisti. La loro unica colpa era quella di lottare contro le forze oscure della violenza e della barbarie per l'edificazione della democrazia, della pace e della libertà. A 59 anni dalla loro scomparsa essi vivono nel ricordo della collettività e nelle azioni di quanti si battono in nome degli ideali nati dalla Resistenza, a difesa delle Istituzioni democratiche e della civile convivenza».
Quest'anno, nell'attualità del drammatico momento storico che stiamo vivendo, le celebrazioni assumono un significato particolare sottolineando in varie forme l'importanza della Memoria.
Il programma delle manifestazioni
· ore 10,00 - raduno dei partecipanti al corteo nel piazzale del Palazzetto dello Sport di Ciconia
· ore 10,15 - partenza del corteo per Camorena
· ore 11,00 - cerimonia commemorativa a deposizione delle corone presso il Cippo che ricorda la fucilazione - Gli alunni delle Scuole Elementari e i ragazzi delle Medie e delle Superiori leggeranno alcuni brani dell'epoca.
· ore 14.30 - presso la Sala del Governatore a Palazzo dei Sette, convegno CESVI/VITA Solidarietà Italiana per il Mondo, sul tema "Raccontare la guerra per educare alla pace"
· ore 15.30 - presso la Sala del Governatore, cerimonia di apposizione del "Quadro della Memoria" dell'Artista Livio Orazio Valentini.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare alle celebrazioni.
Il Convegno "Raccontare la guerra per educare alla pace" conclude il programma culturale di mostre e conferenze aperte al pubblico nell'ambito della V^ rassegna "Orvieto Fotografia" la convention internazionale di fotografi professionisti che si svolge ogni anno ad Orvieto, attualmente in corso di svolgimento dal 9 al 30 marzo, in collaborazione con il Comune ed il CESVI, finalizzata a produrre momenti di riflessione sulla nostra contemporaneità. Nell'ambito della manifestazione, CESVI è presente dal 9 marzo con la mostra fotografica di Livio Senigalliesi "Balcani: la guerra in Europa. Memoria per l'educazione alla pace".
La mostra si intreccia con la giornata del ricordo dei Martiri di Camorena e costituisce un elemento significativo per una riflessione comune sul significato di guerra e di pace.
Il convegno "Raccontare la guerra per educare alla pace" ha infatti l'obiettivo di stimolare una riflessione significativa sul tema dell'informazione in tempo di guerra e sul rapporto tra informazione e memoria rivolta a giornalisti e opinion makers, affidando a loro il compito di promuovere una cultura di pace attraverso la voce dei media. La sessione mattutina del convegno sarà dedicata alle notizie sulla guerra, mentre la sessione pomeridiana si occuperà di memoria delle guerre.
Il convegno, organizzato mediante il coinvolgimento diretto del CESVI e del settimanale VITA, permetterà di mettere a confronto le esperienze di cooperanti del CESVI e di alcune organizzazioni non governative che hanno risieduto durante la guerra a tuttora vivono in paesi teatro di conflitti. La loro testimonianza sarà messa a confronto con quella di giornalisti specializzati, alcuni studiosi e osservatori delle aree interessate, esponenti della società civile nel tentativo di stimolare una riflessione comune.
Nella mattinata con inizio alle ore 9,30 presso la Sala dei Quattrocento al Palazzo dei Congressi, dopo un breve saluto di Virgilio Fidanza (Orvieto Fotografia) e di Maurizio Carrara (Presidente CESVI), gli operatori dell'informazione, giornalisti, fotografi, editori, si confronteranno sulla regole del racconto sui luoghi di conflitto e sui percorsi dell'informazione dal luogo degli accadimenti ai mass media insieme ad Enrico Mentana (Direttore Tg5), Pierluigi Magnaschi (Direttore ANSA), Ennio Remondino (Inviato Tg1 RAI), Slopka Disdarevic (Ambasciatore bosniaco a Zagabria ed ex Direttore di "Oslobojenie"), Andrea Angeli (Press Office Nazioni Unite a Pristina), Carlo Gubitosa (Peacelink), Riccardo Bagnato (Indy-Network), Giulia Fossà (autrice del libro "The bush Show"), Padre Giuliano Albanese (Direttore Misna), Mario Gay (Presidente Cocis), Daniele Scaglione (ex Presidente di Amnesty International), moderatore Riccardo Bonacina (direttore editoriale di VITA). Nel corso della prima sessione del convegno verranno analizzate: Quali le fonti di informazione? Quali immagini trasmettere? Che regole deontologiche nel rapporto con le parti in causa? Che rapporto con le centrali dell'informazione? Che rapporto tra la rappresentazione dei mass media e l'evoluzione del conflitto? Quale la condizione dell'inviato nelle zone di guerra?
La seconda sessione del convegno, prevista con inizio alle ore 14,30 presso la Sala del Governatore a Palazzo dei Sette si intreccerà con le celebrazioni per il 59° anniversario dell'eccidio di Camorena.
Questa parte del convengo sarà dedicata all'analisi della guerra nei Balcani e la sua memoria. A dieci anni dall'inizio della guerra civile in Bosnia, la riflessione "Memoria per l'educazione: le guerre nei guerre nei Balcani" si propone di sensibilizzare sul tema delle guerre moderne e degli interventi umanitari, in particolare sul ruolo ricoperto dagli operatori delle organizzazioni non governative nel corso delle guerre balcaniche. Altro obiettivo è informare e sensibilizzare studenti, insegnanti, giornalisti in particolare sulle conseguenze del conflitto balcanico sulla società civile e sugli strumenti efficaci di ricostruzione di una società interetnica, sul ruolo delle organizzazioni non governative e del volontariato nel processo di pacificazione e di ricostruzione della società civile multietnica dei Balcani, durante e dopo il conflitto.
Intereverranno Svetlana Broz (nipote di Tito e autrice del libro "Good People in an Evil Time") su "Coraggio civico e guerra", Ermes Frigerio (Responsabile progetti CESVI per i Balcani orientali) su "I centri Babylon", Milorad Sepic (Coordinatore Area Balcani - Nexus CGIL Emilia Romagna) su "Le ludoteche di Mostar", Guido Palumbo (Consulente cooperazione decentrata del Ministero degli Affari Esteri) su "Dalla memoria al progetto: comunicare, condividere, cooperare"; concluderà Emanuela Benini, del Ministero degli Affari Esteri Italiano )Utc DGCS.
Pubblicato il: 28/03/2003