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È Sergio Finetti il presidente degli avvocati orvietani

Tribunale a rischio: il primo impegno dell'ordine sarà  quello, nell'ambito di una fattiva collaborazione con i magistrati e gli operatori di diritto tutti, di sollecitare formalmente il Ministero per completare l'organico amministrativo...

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Da 14 anni in seno al consiglio dell'ordine e nel pieno di una brillante carriera che lo vede muoversi con disinvoltura ed equilibrio tanto nel civile quanto nel penale, l'avvocato Sergio Finetti è stato nominato questa settimana presidente dell'ordine degli avvocati di Orvieto.

"Sono contento ed onorato - esordisce l'avvocato Finetti - dell'incarico ricevuto. Il segnale di stima di tanti colleghi non può che essere gratificante per un professionista, a maggior ragione in un piccolo ambiente come quello orvietano. Sono felice, soprattutto, di lavorare all'interno di una squadra collaudata, composta interamente da membri legati da ottimi rapporti professionali e personali e, non da ultimo, mi compiaccio del fatto che si sia riconfermata la "orvietanità" della carica, visto che ad Orvieto - aimhè - per altri tipi di responsabilità importanti non sempre questo avviene. Ovviamente mi preme ringraziare i presidenti che mi hanno preceduto, l'avvocato Pascucci e l'avvocato Cinti, da cui ho ricevuto le saggezze tipiche dell'anzianità professionale". Le sfide, per una presidenza che giunge in un momento di particolare delicatezza per la macchina giudiziaria orvietana, sono molteplici.

"Le difficoltà del tribunale derivano dalle costanti carenze d'organico - sottolinea Finetti - in quanto il Ministero non sostituisce il personale in malattia o i posti vacanti a seguito dei pensionamenti. Il primo impegno dell'ordine sarà proprio quello, nell'ambito di una fattiva collaborazione con i magistrati e gli operatori di diritto tutti, di sollecitare formalmente il Ministero per completare l'organico amministrativo. Sono, d'altro canto, convinto che questa sinergia tra magistrati, avvocati e operatori di diritto sia la sola condizione che potrà consentire al nostro tribunale di continuare a vivere".

Secondo il presidente il rischio soppressione, insomma, resta sempre in agguato. "Lo si ricava chiaramente - rilancia - dalla relazione del presidente vicario della corte d'appello di Perugia che, tra i motivi che determinano i problemi della giustizia in Umbria, ha citato proprio i tribunali di Orvieto e Spoleto. E, contemporaneamente, in vista della necessaria revisione, si è fatto più che altro riferimento all'ampliamento delle competenze di Perugia e Terni, a tutto discapito di Orvieto e Spoleto. Cosa che, se si verificasse, sarebbe estremamente negativa. La soluzione per Orvieto sembra al momento congelata, per quanto riguarda l'estensione delle competenze del tribunale verso il Viterbese, così come non sembra essere più sul tavolo la questione della seconda corte d'Appello a Viterbo".

La chiave per resistere sembra restare quella del fare corpo per esercitare pressioni efficaci a livello ministeriale. "Il cdo - conferma Finetti - cercherà, insieme al tribunale di Spoleto, e altri tribunali minori d'Italia di evitare ad ogni costo la soppressione di queste unità definite minori, non certo per la capacità di chi vi opera ma solo per la sfortuna di ricoprire minime estensioni territoriali".

Pubblicato il: 10/02/2006

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