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Caserma Piave. Qualche passo per uscire dall'immobilità

Sembra che il Comune abbia definito tutte le procedure per poter garantire a RPO di lavorare. Si succedono incontri, che evidenziano la consapevolezza di tutti che è ora di agire...

ORVIETO - Una terna di super esperti da affiancare all'Amministrazione comunale sarebbe la proposta che il socio unico, ilComune di Orvieto, si appresterebbe a formulare al Consiglio di amministrazione di Risorse per Orvieto per proseguire nei lavori della società nata per il riutilizzo delle caserme. La soluzione è stata vagliata martedì sera nell'ambito dell'incontro che si è svolto tra la giunta comunale, esponenti della maggioranza e, informalmente, anche da una rappresentanza di Rpo. Un nuovo tavolo si è riunito sull'argomento anche ieri sera al termine del Consiglio comunale per definire ruoli e soluzioni.
La questione, sussurrata da qualche tempo, non sembra, tuttavia navigare in acque completamente tranquille. La commissione di esperti di calibro internazionale che il Comune ha in mente di nominare, in ogni modo, dovrebbe essere funzionale al compito del socio unico di dettare gli indirizzi alla società chiamata a gestire le caserme. L'iniziativa rientra appieno nella scelta più volte ribadita dal socio unico di svolgere sempre più un ruolo in prima persona nelle scelte di Risorse per Orvieto. Restano al momento ancora alcuni aspetti da chiarire, come sembra che restino alcune disparità di vedute tra una parte dei Ds e il Consiglio di amministrazione della società. Il sindaco, Stefano Mocio mantiene un cauto ottimismo, affermando, comunque, che "i giochi sono fatti, restano da verificare le procedure con cui portare avanti le prese di posizione e analizzare le valutazioni del Consiglio di amministrazione". L'incontro ufficiale con Rpo è fissato per il prossimo 23 febbraio. Per il resto le scelte sarebbero, per grandi linee, quelle del documento approvato dalla maggioranza. Le operazioni più imminenti riguarderebbero, innanzitutto, la redazione di un piano attuativo dell'intera zona interessata dal riutilizzo delle caserme, ovvero da piazza San Domenico a piazza Cahen. Mentre sulla rifunzionalizzazione in sé si starebbe pensando, alla luce della scarsezza di risorse dovuta ai mancati finanziamenti, ad un inevitabile ridimensionamento dei progetti relativi alla parte pubblica. Il grosso insomma dovrebbero giocarlo i privati, sempre che si esca dalla lunga fase di impasse che da mesi ha bloccato i lavori della società. Un altro punto fermo è quello relativo alle modifiche di alcune destinazioni d'uso. Con riferimento, in particolare, alla palazzina comando dove dovrà essere realizzato il palazzo delle istituzioni su cui tanto punta il Comune per abbattere i fitti passivi e, anzi fare cassa con quegli attivi.

Pubblicato il: 09/02/2006

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