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Accusata di molestie al fratello disabile. Assolta

Fine di un incubo per la trentenne di Castel Giorgio.  L'avvocato della difesa ha dimostrato al giudice che il motivo dei dissidi era strettamente legato al rapporto deteriore tra madre e figlia

CASTEL GIORGIO - È stata la fine di un incubo per M.C.L., la trentenne di Castel Giorgio accusata da tre anni a questa parte dalla madre di molestie contro il fratello diversamente abile. Ieri mattina il giudice, Silverio Tafuro, l'ha assolta perché il fatto non costituisce reato. Secondo la versione della madre, la donna dopo che si era sposata e aveva lasciato la casa materna, avrebbe preso a cercare il fratello minore, a scuola o quando poteva trovarlo da solo, minacciando di picchiarlo se non le avesse raccontato quello che succedeva in casa. Al punto che la madre alla fine era arrivata addirittura a diffidare la figlia dal vedere il fratello senza la presenza di almeno uno dei genitori, per passare poi definitivamente alle vie legali. L'avvocato della difesa, il legale Di Silvio, ha convinto il giudice dimostrando che il motivo dei dissidi era strettamente legato al rapporto deteriore che si è creato negli anni tra madre e figlia e nulla ha che vedere col fratello. Col quale, sempre secondo la difesa, la giovane avrebbe avuto, invece, sempre "un rapporto splendido". "Se non stai bene a casa, vieni a vivere con me"- gli avrebbe ripetuto più volte in quegli incontri. Secondo il giudice le testimonianze rese in aula, tra cui anche quella del ragazzo, non hanno fatto emergere chiaramente le accuse e la ragazza è stata assolta. Il pm Letizia Romano aveva chiesto la condanna a venti giorni.

Pubblicato il: 08/02/2006

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