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Lettera aperta del WWF sul rischio idraulico

Approfondimento

Lettera aperta sulle previsioni urbanistiche ed il rischio idraulico

Al Ministro dell'Ambiente - ROMA
Al Segretario dell'Autorità di Bacino del Tevere - ROMA
Al Presidente della Giunta Regionale - PERUGIA
Al Presidente della Provincia - TERNI
Al Presidente della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana- SAN VENANZO
Al Sindaco di ORVIETO
Al Presidente del Consorzio di Bonifica - CHIUSI


Il Consorzio di Bonifica inaugurerà venerdì prossimo la cassa di espansione realizzata sul Chiani nei pressi di Bagni e, a seguire, darà luogo ad un interessante convegno sul tema del rischio idraulico, il fenomeno degli allagamenti ed il piano di assetto idrogeologico, con particolari riferimenti alla delicata area posta alla confluenza Chiani-Paglia (Orvieto), una delle più critiche dell'intero bacino del Tevere.

Manifestiamo vivo interesse per l'argomento trattato e per la sua drammatica attualità con la situazione locale, ove una dissennata pianificazione urbanistica - perpetrata nei decenni passati e reiterata scandalosamente anche nel corso della presente legislatura - ha provocato pesanti danni al territorio.
Ne sono riprova le recenti (PRG, febbraio 2000) previsioni di nuove espansioni urbanistiche in aree esondabili (vedi fosso dei Frati, Fosso Albergo la Nona e la Svolta di Ciconia), "censurate" dagli Uffici Regionali ma poi ammesse con la prescrizione della preventiva messa in sicurezza idraulica dei luoghi; compito quest'ultimo di stretta competenza del Consorzio di Bonifica.

Ciò significa che si potrà continuare a costruire case ed industrie nei pressi di corsi d'acqua ed in zone soggette a inondazione, sempreché vi sia un'Amministrazione comunale in grado di pretendere interventi ed una Regione prodiga di ingenti finanziamenti per la "prevenzione" dei danni idrogeologici.
Sino ad arrivare al rilascio di concessioni edilizie su aree inedificabili per legge, a seguito dei provvedimenti susseguenti al "decreto Sarno", come è accaduto in più casi nei mesi scorsi nei pressi della Svolta di Ciconia, sbloccate grazie al tempestivo intervento della Regione che, tramite il Consorzio di Bonifica, realizzerà una costosa ed impattante serie di arginature lungo il Chiani, subordinando il definitivo rilascio dell'abitabilità dei nuovi edifici alla effettiva realizzazione delle opere di difesa idraulica.
Immaginiamo di conoscere, al riguardo, le risposte della pubblica amministrazione, tutta tesa ad evitare l'insorgenza di pesanti ripercussioni sul piano economico e sociale; ma dove sono le azioni di salvaguardia degli interessi più generali della città, dei suoi abitanti, del suo territorio?
Progettare con consapevolezza l'espansione cittadina in aree notoriamente a rischio, non solo in quanto dichiarate tali ma anche nella memoria storica collettiva, non vuol dire solo ispirare la propria azione di governo a logiche altre rispetto all'interesse comune ma anche ribaltare i concetti di prevenzione del rischio idraulico e di attenta pianificazione urbanistica ai fini della tutela del territorio e della sicurezza dei luoghi.
Vale poi, almeno, accennare alla pesante manomissione ambientale operata su sponde e alveo di uno dei corsi d'acqua naturalisticamente più interessanti e intatti del nostro comprensorio (il Chiani), a pochi passi da un SIC e da un'area protetta regionale (il parco dell'Elmo-Melonta).

Non contestiamo aprioristicamente il Consorzio di Bonifica, che è in definitiva un ente strumentale della Regione, ma l'assenza a monte di politiche urbanistiche ispirate prioritariamente alla prevenzione, riqualificazione e sostenibilità degli interventi, al fine di evitare costose e impattanti opere riparatorie che dequalificano l'azione della pubblica amministrazione e penalizzano le aspettative del territorio e dei cittadini.
Se il convegno deve valere come monito alle imprudenze dell'Amministrazione Comunale, ben venga, ma se deve costituire il lasciapassare per la realizzazione di discutibili opere idrauliche, allora merita una più attenta e critica riflessione.

WWF Sezione di Orvieto
Il responsabile
Dott. Filippo Belisario

Orvieto, 26 marzo 2003

Pubblicato il: 27/03/2003

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