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Il 10 febbraio è la "Giornata del ricordo"

Bisogna tenere viva memoria della tragedia dell'esodo e del genocidio degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia

foto di copertina

Dopo la giornata della "Memoria" occorre celebrare anche quella del "Ricordo", attraverso iniziative mirate per darne la massima diffusione e conoscenza.

Questa la richiesta che il Gruppo di AN al Consiglio provinciale di Terni ha avanzato proponendo un ordine del giorno in tal senso.
I consiglieri Mario Montegiove, Giovanni Montani e Pietro Valentini Marano chiedono "di diffondere presso le giovani generazioni, sollecitando le autorità scolastiche, la memoria della tragedia dell'esodo e del genocidio degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia, e rinnovare l'impegno, già preso dallo stesso Consiglio provinciale un anno fa, di intitolare quanto prima un'opera pubblica ai martiri delle foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia".
Nel documento si sottolinea che il Parlamento italiano, con apposita legge, ha istituito il 10 febbraio quale "Giornata del Ricordo" per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. "L'occupazione jugoslava, che a Trieste durò 45 giorni - precisano i consiglieri provinciali di AN - fu causa non solo del fenomeno delle foibe, ma anche delle deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi di popolazioni inermi. In Istria, a Fiume e in Dalmazia, invece, la repressione jugoslava costrinse oltre 300 mila persone ad abbandonare le case per fuggire dai massacri e poter mantenere la propria identità italiana".

Pubblicato il: 02/02/2006

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