Ladro "pio". Spuntano altri anziani truffati

ORVIETO - Spuntano altri anziani abbindolati in nome di Padre Pio.  Giovanni Barbato, il napoletano di trentotto anni arrestato giovedì pomeriggio dai carabinieri di Orvieto, in quanto ritenuto responsabile dei furti in abitazione compiuti ai danni di persone anziane di Amelia, Narni e Orvieto, con la scusa di vendere porta a porta immagini sacre del frate di Pietralcina, non era nuovo alla zona dell'Orvietano.  È del gennaio dello scorso anno, infatti, la denuncia al commissariato di pubblica sicurezza di Orvieto di un'anziana residente ad Orvieto scalo derubata di una cifra che oscilla tra i sette e gli ottocento euro. Un furto perpetrato sempre con la stessa tecnica della falsa vendita di immagini sacre. 

Nella fattispecie si trattava ancora una volta di padre Pio.  Identiche anche le modalità operative e le caratteristiche fisiche del personaggio descritte dalla donna.  Un sedicente impiegato dell'Inps, in abiti distinti - giacca e cravatta - dall'aria mite e affabile.  Anche in quel caso la donna ci cascò, lasciandolo entrare in casa.  Poi una volta venduto il quadro e studiata bene la posizione del portafogli dell'anziana, l'uomo è solito chiedere un bicchier d'acqua o un foglio di carta su cui annotare qualcosa e, a quel punto, approfittando della distrazione o della momentanea assenza della sua ospite, mette mano al denaro.  Così, ai soldi intascati con la vendita del quadro, aggiunge quelli della pensione appena ritirata o - se gli va male - della spesa.  Le circostanze pressoché identiche hanno convinto gli inquirenti a richiedere un riconoscimento fotografico per, eventualmente, addebitare al napoletano altri episodi simili. Un'attività, quella del ladro "pio", alla quale, dunque, Barbato sembrerebbe dedito da tempo.  Per fare qualche numero basterà pensare che il rodato meccanismo gli aveva fruttato nella sola giornata di giovedì l'equivalente di un migliaio di euro.  Con "visite a domicilio" ad anziani di Amelia , Narni e Baschi.