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Crociani telefonò alla prostituta

La chiamata dopo poche ore dal delitto, la donna scoppiò a piangere. Nuovi particolari sull'uccisione dell'elettrauto. I vestiti del presunto killer erano stati lavati... 

di Stefania Tomba

ORVIETO - Crociani incastrato dai tabulati telefonici.  Sembrerebbe un'attesa del tutto formale quelle degli esiti sugli esami del Ris, esami rispetto ai quali potrebbe anche non emergere nulla visto che i vestiti sequestrati al pensionato sessantacinquenne, accusato dell'omicidio di Sauro Mencarelli del 28 ottobre scorso, sarebbero stati debitamente lavati.  Quando i carabinieri, a un paio di giorni dal delitto, si recarono sul posto, infatti, li avrebbero trovati stesi al vento, in giornate poi che furono anche molto piovose.  

Non solo.  Crociani avrebbe sparato acquattato dietro la Punto blu della sua vittima, pertanto, protetto dall'automobile, i suoi vestiti potrebbero anche non essere stati attinti dal sangue di Mencarelli.  Questo spiegherebbe anche la relativa sicurezza ostentata da Crociani dal carcere nel ribadire che il Ris lo scagionerà.  Eppure per quattro volte, l'ultima una ventina di giorni fa al tribunale della Libertà, il giudice ha stabilito che la misura deve restare quella della carcerazione.  

Tra gli errori commessi da Crociani ci sarebbe, infatti, una telefonata, inviata, nelle ore immediatamente successive al delitto, alla prostituta che si trovava con Mencarelli quella mattina.  I tabulati lo dicono chiaramente.  Una telefonata strana fatta proprio all'unico testimone oculare che avrebbe potuto incastralo. Nella conversazione, con la donna in lacrime, non ci sarebbe alcuna ammissione di colpevolezza.  Ma sarebbe come un girare attorno a qualcosa di non detto per capire - forse - se lei lo aveva effettivamente riconosciuto.  Un errore madornale che non sarebbe l'unico commesso da Crociani che pure si ostinerebbe a negare anche - a quanto pare - di fronte a riscontri oggettivi.  Un'altra leggerezza sarebbe stata quella di utilizzare per il calibro 20 del suo fucile una cartuccia rarissima (una Mininestor gialla) non più usata da anni e, per un accordo tra le ditte produttrici, distribuita in pochissimi esemplari sul commercio. Una coincidenza, se vogliamo. Ma stranissima.  

Senza contare la testimonianza della prostituta bosniaca. E le dichiarazioni di numerose altre persone che, per giunta, non si conoscono tra loro ma che avrebbero parlato, in tante, del rapporto viscerale che c'era tra Crociani e quella giovane donna.  Quella stessa donna che, ora, lui si ostina a definire una semplice prostituta per la quale sarebbe impossibile provare gelosia ma alla quale, invece, il pensionato sarebbe stato legato molto più del "consentito".  Anche gli orari lo inchiodano: un percorso, quello da casa di Crociani al luogo del delitto, che si fa in sette minuti netti. E lui - testimoni gli operai che aveva in casa - è sparito per mezz'ora quella mattina. Senza contare che avrebbe anche potuto avvicinarsi in auto senza essere visto e poi proseguire a piedi. Insomma di qualsiasi segno sia il pronunciamento del Ris, gli inquirenti sono assolutamente convinti di aver stretto definitivamente il cerchio.

Pubblicato il: 27/01/2006

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