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Capoccia:"Non approvo che a pagare la la bolleta dei disobbedienti siano gli altri utenti"

Il presidente dell'ATO spiega le sue ragioni. Investimenti importanti per migliorare gli impianti. Ogni abitante dell'Orvietano consuma 136 litri al giorno e paga 14 centesimi

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" So che l'acqua è vita, che non è privata e che è un bene primario. Ho chiesto alla SII di garantire agli utenti morosi il minimo vitale, ma non approvo questa forma di disobbedienza, che si paga sulle bollette degli altri."

Così Marino Capoccia, presidente dell'ATO. "Sono aperto a discutere con tutti, perché sono il garante degli utenti per ruolo istituzionale e quindi non potrei comportarmi diversamente. Se si vuole discutere sulla opportunità di caricare sulla fiscalità generale la depurazione, può essere un argomento che ha fondamenti, ma se si vuole ricostruire un sistema inefficiente di gestione in nome di una scelta prettamente politica ed ideologica, allora no. E poi deve essere chiaro che la SII, il servizio idrico integrato che gestisce il servizio, è un consorzio a maggioranza pubblica. I comuni dell'ambito posseggono il 51%, altri due consorzi pubblici il 24% e il privato che ha vinto la gara europea il 25%. Sono organizzati più o meno nello stesso modo la quasi totalità degli ATO".

 

Con un fascio di fogli sul tavolo Capoccia snocciola numeri sui costi dell'acqua nel nostro territorio riferiti a quando la gestione era affidata ai comuni e ad ora. "Il Comune di Orvieto, ma è soltanto un esempio, risparmia 262mila euro all'anno, tra mutuo trasferito ad ATO e canone di "affitto" degli impianti che gli viene erogato. Mutui dei comuni e canone pesano sulla bolletta dell'acqua per circa il 21%."

I comuni, nel computo del costo dell'acqua, non mettevano infatti le spese dei mutui e ovviamente i costi risultavano più bassi di quanto non lo siano oggi per gli ATO, che devono garantire il pareggio.

"Si parla di bollette esorbitanti- spiega il presidente- ma i numeri sono questi: ogni cittadino del territorio consuma mediamente 136 litri al giorno e spende 14 centesimi. Meno del costo di una bottiglia di minerale per avere tutti l'acqua, non disperderla, depurala".

 

Prima della costituzione degli ATO (Ambito territoriale ottimale), previsti dalla legge con l'obiettivo di riorganizzare tutto il servizio idrico italiano, la gestione era affidata ai comuni o a consorzi comunque pubblici. Oggi gli ATO sono nel Paese 91, con 150 gestori. In Umbria gli ATO sono 3, uno per il Ternano e 2 per il Perugino. 

 

"Noi - continua Capoccia-dobbiamo razionalizzare e riorganizzare i bacini di prelievo dell'acqua, rinnovare e mantenere le condutture, depurare. Tutto questo è possibile soltanto con una visione del problema che va al di là dei territori comunali. Ancora oggi c'è una perdita di acqua per inefficienza degli acquedotti del 30%. E poi parliamo di risparmio e di educazione dell'utente. Abbiamo una missione prioritaria: garantire l'acqua a tutti i comuni, anche a quelli che ne sono privi, e riconsegnare all'ambiente l'acqua come viene prelevata, con adeguate azioni di depurazione. Questo facciamo e il tipo di organizzazione prevista dagli  ATO è coerente con la finalità pereseguita. Soltanto nell'Orvietano stiamo impegnando risorse per 8.700.000euro negli acquedotti e 4.976.000mila nella depurazione. Gran parte delle opere sono in avanzato stato di realizzazione de è in fase di approvazione il piano degli investimenti per il prossimo triennio".

 

Capoccia non ci sta a passare per il capro espiatorio dell'aumento delle tariffe. "L'ATO è il controllore del gestore, rappresenta gli interessi comuni e ho organizzato una fase di ulteriore controllo in collaborazione con le associazioni dei consumatori".

Le forme di ribellione che si sono presentate nell'Orvietano, secondo il presidente, che è anche segretario dei Ds orvietani, è cosa tutta nostra, della città. "Non ci sono disobbedienti nel Ternano dice Capoccia- e neppure nei paesi dell'Orvietano. Soltanto ad Orvieto. Mi sembra naturale pensare che ci sia stata una strumentalizzazione politica. La coincidenza della nuova gestione delle risorse idriche con momenti delicati di dibattito politico, anche all'interno del mio partito, può aver sollecitato una polemica amministrativa deviata. Ma mi sembra una situazione totalmente sgonfiata".

 

Pubblicato il: 26/01/2006

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