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La Provincia ha il piano di Formazione professionale

Disponibili per il 2003 6milioni di euro. Le sue linee guida sono state approvate dal Consiglio provinciale

Politica

La Provincia di Terni si è dotata del Piano di formazione professionale per il 2003.

Le sue linee guida sono state approvate dal Consiglio provinciale nel corso della seduta del 24 marzo, con l'astensione della minoranza.
«Un piano -ha avuto modo di sottolineare l'assessore alle "Politiche formative e del Lavoro", Donatella Massarelli, illustrando la proposta- che ha come suoi punti di riferimento l'individuo e le esigenze del mercato del lavoro. Stiamo puntando sulla qualità della formazione e sulla promozione di un sistema integrato permanente che accorpi l'alternanza tra scuola e lavoro. Attraverso questo piano -ha precisato- si danno risposte efficaci in tempo reale ai bisogni della comunità, prendendosi cura delle persone. Le principali innovazioni investono il ruolo integrato tra i nuovi servizi esterni e le politiche formative, in particolare attraverso l'introduzione del metodo della formazione individuale erogata attraverso bonus e tirocini formativi, work experiences, aiuti all'occupazione. Particolare attenzione è posta alla formazione delle fasce deboli».

Il Piano prevede l'utilizzo di circa 6,2 milioni di euro per la realizzazione d'interventi mirati attraverso 9 misure: oganizzazione di nuovi servizi per l'impiego (695 mila euro), inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani ed adulti (1,4 milioni euro), inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di uomini e donne disoccupati da più di 6 o 12 mesi (914 mila euro), inserimento lavorativo di gruppi svantaggiati (223 mila euro), prevenzione della dispersione scolastica e formativa (263 mila euro), formazione superiore (877 mila eurp), formazione permanente (576 mila euro), sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del lavoro e della competitività delle imprese pubbliche e private (473 mila euro), promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro (742 mila euro).
Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Gabriella Caronna, Fi («la formazione professionale gestisce ogni anno diversi milioni di euro, ma non riesce ancora a dare le risposte che il territorio si attende, cioè la creazione di profili lavorativi adeguati ad uno sviluppo socio-economico del nostro territorio, che invece stenta a decollare. Gradiremmo una formazione aperta, trasparente, non burocratica, rispettosa delle esigenze del cittadino e del mercato del lavoro»), Valentino Filippetti, Ds («con questo piano prosegue il lavoro importante che ha messo in luce la Provincia di Terni in campo regionale e nazionale nel settore delle politiche formative e del lavoro. Occorre, certo, qualificare le risorse umane per far fronte alle sfide dell'economia, ma è opportuno, soprattutto, porre un'attenzione particolare alla loro valorizzazione, evitando l'irrigidimento del percorso formativo. Da prendere in considerazione, poi, la sempre più crescente presenza di immigrati stranieri nel nostro territorio, le cui famiglie hanno l'esigenza di imparare la lingua italiana»), Marco Sciarrini, Ds («siamo sulla strada giusta. Prestiamo attenzione alle evoluzioni del mercato del lavoro, ma anche, e soprattutto, alle aspirazioni ed alle attese che i cittadini hanno maturato rispetto al proprio progetto di vita. Le istituzioni pubbliche debbono farsi carico, come sta facendo la Provincia di Terni, della formazione delle fasce deboli»), Alberto Sganappa, Sdi («l'impostazione del Piano cerca di dare risposte adeguate anche alla flessibilità del lavoro, che non deve sconfinare nella precarietà. Una spinta ulteriore ad una formazione integrata sul territorio potrà essere data dall'apertura degli sportelli decentrati che i Comuni sono chiamati a realizzare al più presto. Guardo con timore al 2006, quando i fondi europei dell'obiettivo 3 andranno in scadenza. Cosa succederà allora?»), Torquato Petrineschi, Fi («siamo preoccupati per la riduzione delle risorse che, a livello europeo, nel 2007 potrebbero essere azzerate. Vorremmo sapere come poter superare tale scadenza. Auspichiamo una integrazione tra il collocamento pubblico e quello privato. Per l'ufficio decentrato di Narni siamo ancora in attesa della sua apertura»). Il dibattito è stato chiuso dalla presidente del Consiglio provinciale, Giovanna Petrelli, Ds, la quale ha detto che «siamo in grado di formare professionalità e risorse umane all'altezza del processo di sviluppo del territorio. La formazione professionale rappresenta un valido strumento delle politiche attive del lavoro». Nella replica l'assessore Massarelli ha confermato la bontà dell'impostazione del Piano per il 2003, ribadendo la necessità di mettere a sistema tutto il comparto, realizzando una rete tra istituzioni, scuole ed imprese. In merito, poi, alla necessità di attivare gli sportelli decentrati, ha detto che invierà una lettera di sollecito a tutti i Sindaci. Per l'utilizzo delle risorse 2003, il Servizio "Politiche formative e del Lavoro" provvederà a predisporre il relativo bando, contenente anche le norme attuative.


Pubblicato il: 26/03/2003

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