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Operazione antidroga "No warning". Cinque o sei richiesta di rinvio a giudizio

L'operazione scattò ad ottobre del 2004. Quattro arresti, tra cui un ex carabiniere

foto di copertina

ORVIETO - Cinque, se non sei, sarebbero le richieste di rinvio a giudizio preparate dall'accusa contro i ragazzi coinvolti nell'operazione antidroga del commissariato denominata "No warning" che ad ottobre del 2004 fece scattare quattro arresti, tra cui un ex carabiniere - W.A.D.N. le iniziali - di 23 anni.  Le altre tre ordinanze riguardavano Z.F. di 21 anni e D.D. di 23, entrambi residenti ad Orvieto scalo e un presunto spacciatore romano, A.R. - 33 anni all'epoca - che riforniva mensilmente i ragazzi di fumo, ma anche di cocaina.  Il sistema, ingegnoso, prevedeva un metodo di pagamenti tramite insospettabili vaglia postali e garantiva un traffico costante in grado di soddisfare le richieste di decine di giovani, per la maggior parte ventenni, nel comprensorio orvietano. L'indagine si allargò a seguito delle intercettazioni telefoniche e della raffica di audizioni che si svolsero in commissariato nei giorni seguenti agli arresti.  Da chiarire ancora la posizione del cameriere trentenne di Chiusi cui la polizia, sempre nell'ambito dell'indagine, aveva sequestro 11 mila euro.  Il suo non è escluso che possa essere il quinto nome sulle richieste di rinvio a giudizio preparate dalla Procura, insieme, probabilmente a quello, il sesto a questo punto, di un altro fornitore della Capitale.  L'operazione del commissariato, frutto di mesi di indagine, dopo la più vasta operazione Cahos dei carabinieri, scoperchiò una realtà orvietana in cui, nella fascia dei ventenni, è molto diffuso tanto il consumo del fumo quanto quello della cocaina.

Pubblicato il: 25/01/2006

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