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De Sio, AN, condanna la classe politica orvietana e rilancia l'idea della Tuscia

Non si salva nessuno. Addirittura la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ed i suoi protagonisti, sono "roba da orchestra che suona mentre la barca affonda".

ORVIETO - Contro il declino economico e culturale, Orvieto torni sul progetto della Tuscia. A riaccendere i riflettori sull'idea caldeggiata, già dal Dopoguerra, da illustri esponenti della vita cittadina, è il consigliere regionale di An, Alfredo De Sio. "Non sono riflessioni nuove - ricorda De Sio - ma è indubbio che negli ultimi 15 anni si è tentato di rimuovere ogni sussulto che proponesse la possibilità di emersione di una ritrovata identità del popolo orvietano. Il richiamo alla Tuscia non può essere liquidato come una  risposta isterica al senso di abbandono che spesso la popolazione dell'orvietano percepisce nei confronti delle istituzioni locali. Non si tratta di dar vita a  carnevalate da utilizzare in elezioni di vario tipo per poi riporle nel cassetto". "Come si fa - prosegue - a non comprendere che questo è il tratto culturale fondamentale dal quale ripartire per dare dignità e sostanza al progresso di un territorio? Chiudere gli occhi di fronte a tutto ciò, come sembrano fare le istituzioni locali e la Regione, pensando di poter continuare a giocare con il "risiko umbro" usando vecchie strategie, è quanto di più sbagliato possano fare gli attori principali della società orvietana". "L'avvitamento nel quale è scivolato questo territorio - conclude - è oramai evidente su ogni questione (vedi ex Caserma Piave) con la conseguenza che progressivamente il livello delle scelte viene portato fuori da Orvieto e dalla potestà dei suoi cittadini. Non è un caso che anche i livelli di rappresentanza politica confermino questa tendenza. Orvieto è  governata dai poteri forti? Ma non siamo ridicoli, neanche quelli ad Orvieto sono più tali , basta seguire le vicende della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e dei suoi protagonisti, roba da orchestra che suona mentre la barca affonda".

Pubblicato il: 25/01/2006

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