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Acqua 'terreno' di scontro infuocato

Il Collettivo "il manifesto", in attesa che il problema esploda con l'eventuale distacco delle utenze dei morosi da parte del Servizio idrico integrato, rilancia la sua posizione

Il Collettivo "il manifesto", in attesa che il problema esploda con l'eventuale distacco delle utenze dei morosi da parte del Servizio idrico integrato, rilancia la sua posizione per la ripubblicizzazione dell'acqua e giustifica l'azione di disobbedienza che si è realizzata nel rifiuto di pagare le bollette, ritenuta unica forma di opposizione possibile. Questa è una posizione.
Domani  riporteremo quella del presidente dell'ATO Marino Capoccia.

"La nostra posizione- scrive il Collettivo- è essenzialmente politica in quanto l'acqua è un bene demaniale ed è un diritto primario dell'individuo del quale non se ne può essere privati. Saremo sempre contrari a qualsiasi forma di privatizzazione dell'acqua. Chi poi gestisce la rete idrica non è proprietario dell'acqua stessa: patrimonio della collettività, degli anziani e dei bambini, piante ed animali compresi.
1. Ricordiamo gli errori e le incongruenze nelle bollette esageratamente gonfiate emesse dal 2003 ad oggi dal Servizio Idrico Integrato che hanno scatenato la sollevazione popolare.
2. Insieme al movimento per la ripubblicizzazione dell'acqua sono state portate al Sindaco del Comune di Orvieto le oltre 2300 firme raccolte, non sono bastate però ad impedire che qualcuno, a suo nome, si sia dichiarato favorevole all'aumento delle tariffe dell'8% per il 2005 e del 15% per il 2006.(Chi è "qualcuno" che agisce a nome del sindaco?n.d.r.)
3. Più grave è l'ammontare dei debiti accumulati dal Sii che dovrebbe essere stato controllato dall'organo preposto ATO 2 di Terni, debiti che ammontano a Euro 13.500.000 nel 2005, con previsione di Euro 18.000.000 nel 2006.
4. Verificato che anche il Comune di Orvieto non ha mai pagato alcuna delle bollette che gli sono state recapitate nascondendosi dietro il fatto che anche il Sii deve versare dei soldi nelle casse comunali, consapevole però che non sono assolutamente possibili partite di giro o qualsivoglia forma di traslazioni.
5. Rimangono poi talmente evidenti le illiceità dei comportamenti e dei deliberarti messi in atto dall'ATO 2 e dal Sii relativamente all'applicazione delle tariffe dell'acqua, in quanto la tariffa non è stata articolata per fasce di utenza e territoriali, anche con riferimento a particolari situazioni idrogeologiche e gli adeguamenti tariffari non sono stati graduali nel tempo come previsto dall'art. 13 della legge 36/94.
Da allora, cioè dalla privatizzazione dell'acqua, ai compagni del Collettivo del manifesto di  Orvieto, visto che non c'era chi difendeva l'interesse della città nel suo insieme rimase solo l'alternativa di questa forma civile di disobbedienza : non pagare le bollette dell'acqua fino a quando questa brutta pagina non sarebbe stata cancellata.
Pochi giorni fa abbiamo risposto con una diffida alla minaccia della sospensione del servizio. Oggi sulle nostre mani abbiamo i telegrammi che preannunciano il distacco dell'acqua".

Pubblicato il: 25/01/2006

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