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Le organizzazioni sindacali riaprono la 'vertenza anziani'

Chiedono assistenza domiciliare, strutture pubbliche e private che garantiscono qualità del servizio, ristrutturazione del Piccolomini Febei

foto di copertina

Le organizzazioni sindacali intervengono in quella che chiamano "vertenza anziani".

L'occasione per ribadire la loro vicinanza agli anziani del territorio ed ai loro problemi è  la preoccupazione per l'occupazione a Castel Giorgio, in seguito all'intervento dei Nas ed al loro rilievo di irregolarità in otto case di riposo.

CGIL, CISL e UIL ribadiscono la loro partecipazione "nella elaborazione progettuale in maniera costante, promovendo una concertazione ampia che ha portato, tra l'altro, al Piano sociale di zona recentemente scaduto e del quale chiediamo il rinnovo tenendo conto dei risultati ottenuti e delle nuove esigenze emerse.

Sappiamo bene come le politiche del governo- continuano i sindacati- fino al taglio del Fondo sociale vadano in tutt'altra direzione e non è un caso che, insieme agli enti locali destinatari dei tagli, abbiamo data vita a manifestazioni e iniziative di contrasto.

È notizia di oggi la presentazione al parlamento di 500.000 firme raccolte dai sindacati pensionati di CGIL, CISL e UIL per l' istituzione di un fondo di solidarietà per la  non autosufficienza.

Le OO.SS.  rivendicano tre questioni fondamentali:

-incentivare le politiche di integrazione socio-sanitaria che favoriscano la permanenza degli anziani presso le proprie abitazioni;
-realizzazione di strutture pubbliche in grado di accogliere anziani anche non autosufficienti che rispettino gli standard assistenziali previsti dalla specifica normativa regionale;
-presenza di strutture private che garantiscano il rispetto delle norme vigenti a tutela della qualità dell'assitenza.
Per questo- continua  la nota delle organizzazioni sindacali- esprimiamo solidarietà e sostegno ai lavoratori impiegati nelle strutture private coinvolte nella vicenda di Catelgiorgio, ma facciamo appello alle istituzioni affinché  le soluzioni che si andranno ad individuare non  abbassino il livello di  qualità dei servizi rivolti agli anziani.

Infine sollecitiamo le istituzioni locali affinché si adoperino perché vengano concretizzati tutti gli strumenti di sostegno alla popolazione anziana concertati nel Piano di zona (centri diurni, centri per la riabilitazione, RSA ect.) ed infine sollecitiamo la presentazione del progetto di ristrutturazione dell'Istituto Piccolomini Febei".

Pubblicato il: 19/01/2006

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