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Non paghi l'acqua? E io ti lascio a secco

In arrivo dal SII le comunicazioni che anticipano l'interruzione del servizio di erogazione dell'acqua

foto di copertina

ORVIETO - "Nonostante i solleciti risultano inevase le seguenti fatture: Siamo pertanto costretti a sospendere l'erogazione idrica il giorno 16 febbraio".  Inizia così il telegramma inviato in questi giorni dal Servizio idrico integrato della provincia di Terni, al quale è affidata l'erogazione dell'acqua potabile, a quelle decine di orvietani che negli ultimi mesi stanno portando avanti la battaglia contro il caro acqua non pagando le bollette.  Pochi giorni ancora, dunque, e se la condizione di morosità non verrà sanata entro cinque giorni da quello indicato per il distacco, il Servizio idrico chiuderà i rubinetti e decine di famiglie resteranno senz'acqua.  Un vero e proprio ultimatum destinato a sollevare un autentico putiferio: l'ennesima bufera sull'idrico.  Specie perché chi monta la protesta, spalleggiata, in particolare, dal collettivo de "Il manifesto", lo fa nella convinzione che l'acqua sia un bene primario, impossibile da negare. È per questo che se le minacce del Sii avranno effettivamente un seguito, non si escludono anche azioni legali.  Dura la reazione del "Movimento politico delle associazioni e dei cittadini per la ri - pubblicizzazione dell'acqua", nato ad agosto scorso contro i rincari che ha subito il servizio col passaggio dalla gestione comunale a quella consorziale, pubblico - privata.  "Stiamo organizzando un incontro in settimana - afferma Fabrizio Cortoni, esponente del movimento per la ri - publicizzazione - per mettere in piedi una reazione adeguata".  

 

Il movimento, costituito ad agosto scorso in occasione della festa di "Liberazione", a Sferracavallo, raccoglie le adesioni di "Aprile per la sinistra", "Associazione per il rinnovamento della sinistra", Fabrizio Cortoni del gruppo consiliare "Altra città", associazione "Il Ginepro", collettivo "Il manifesto", Federconsumatori di Terni - Orvieto, Confesercenti, Pdci e Prc.  La proposta avanzata è quella di una sola Ato (oggi sono tre), "con la conseguente riduzione - affermano - delle spese amministrative ed operative". Tra le proposte, quella di "una soglia garantita gratuita di fornitura d'acqua, da sostenere con la fiscalità generale, l'aumento dei canoni per la concessione in sfruttamento delle acque minerali, la tassa ecologica di 1 centesimo per ogni bottiglia d'acqua commercializzata, finalizzata allo smaltimento del vuoto".

 

Pubblicato il: 17/01/2006

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