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Risorse per Orvieto, la palla è in mano dei Ds

Settimana concitata all'interno del partito per mettere d'accordo sul futuro della ex caserma Piave la componente di Giunta e quella "politica"...

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ORVIETO - Risorse per Orvieto, il futuro nelle mani dei Ds.  Ci sono ancora alcuni passaggi cruciali prima che il Comune confermi ufficialmente la propria fiducia nella società nata nel 2004 per la rifunzionalizzazione delle caserme.  Il più importante è senz'altro quello che si sta portando avanti in queste ultime ore.  Ore concitate, di appuntamenti, incontri e discussioni in vista di una verifica interna al partito di maggioranza relativa, e in particolar modo tra la componente di Giunta e la segreteria, sull'unità d'intenti riguardo al destino della Spa.  

Il segretario della Quercia, Marino Capoccia aveva già in passato più volte riflettuto a voce alta sul ruolo di Risorse per Orvieto, di cui aveva in precedenza proposto anche l'azzeramento.  La questione, rispetto alla quale i Ds non hanno mai avuto una prospettiva omologa al loro interno, si è poi ammorbidita, anche se è tornata a riemergere con una certa evidenza nell'ultimo consiglio comunale col botta e risposta tra Marino Capoccia e il presidente di Rpo, Franco Raimondo Barbabella sui tempi e sul ruolo giocato, o non giocato, da Provincia e Regione.  

"È una scelta - tiene a precisare al riguardo il vicesindaco diessino, Carlo Carpinelli - di natura amministrativa e non politica".  Eppure la palla adesso starebbe proprio ai Democratici di sinistra, impegnati, in quest'ultima settimana, già dall'indomani dell'incontro con il Consiglio di amministrazione di Rpo, nella ricerca di un accordo che metta insieme tutte le anime del partito sulla questione "futuro della Piave".  Per il resto, il clima politico  sembra quello di ribadire la fiducia nell'azione della Spa.  Con la consapevolezza unanime che la scarsezza di risorse impone l'immediata ricerca di partner privati.  E che in questa prospettiva dovrà rimodularsi il business plan, non è escluso, con un ridimensionamento dei progetti relativi alla parte pubblica e alcune modifiche nelle destinazioni d'uso per la realizzazione del palazzo delle istituzioni nella palazzina comando.

"Nessuno ha mai pensato di far decollare la Piave interamente coi fondi pubblici - ribadisce Carpinelli - intanto è bene trovare i partner privati. Quanto alla parte pubblica non è detto che in futuro la situazione possa migliorare: ci sono in ballo partite importanti, come ad esempio il rifinanziamento della legge speciale". 

Pubblicato il: 16/01/2006

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