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Tre medici indagati per omicidio colposo

Sarà la perizia disposta lunedì mattina dal giudice, in sede di incidente probatorio, ad attribuire i vari ed eventuali gradi di responsabilità per la morte del maresciallo Luigi Riviezzo avvenuta nel gennaio 2005

di Stefania Tomba

ORVIETO - Sarà la perizia disposta lunedì mattina dal giudice, in sede di incidente probatorio, ad attribuire i vari ed eventuali gradi di responsabilità tra i tre medici indagati per omicidio colposo per la morte del maresciallo dell'aeronautica Luigi Riviezzo, scomparso per un malore improvviso a Capodanno del 2005, il giorno dopo essere stato dimesso dall'ospedale.  I tre professionisti a vario titolo si sono occupati del decorso clinico del maresciallo, nella lunga odissea sanitaria che lo ha visto paziente, nel corso degli ultimi sette mesi di vita, tra gli ospedali di Orvieto e Perugia.

All'indomani del decesso furono i familiari dell'uomo a rivolgersi alla magistratura. Che - tramite il sostituto Anna Lisa Giusti - dispose subito il sequestro delle cartelle cliniche e la riesumazione del cadavere per consentire l'esame autoptico.  Esame dal quale, effettivamente, non emerse alcuna traccia della formazione tumorale che pure era stata diagnosticata a Riviezzo.  E per la quale l'uomo, con gravi difficoltà cardiocircolatorie, era stato sottoposto ad intervento.  Intervento al quale seguirono numerose complicanze che lo costrinsero in terapia intensiva per giorni.  Per cinque volte Riviezzo, durante la terapia intensiva, venne sottoposto a defibrillazione.  Poi le terapie, e dopo qualche giorno di degenza in corsia, le dimissioni. Tutto sembrava volgere al meglio. Ma Luigi Riviezzo, non ancora cinquantacinquenne, morì, stroncato da un malore improvviso, nella notte del giorno successivo alle dimissioni.  

Ora l'indagine è a una svolta con la perizia affidata a un professionista romano che dovrà essere depositata entro il termine della nuova udienza, fissata dal giudice, nel prossimo mese di aprile.

Pubblicato il: 11/01/2006

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