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Troppi poveri ad Orvieto. La battaglia di Imbastoni

Migliaia di interventi della Caritas per alleggerire le difficioltà di altrettanti concittadini. E sono famiglie, non stranieri in condizioni di disagio

In occasione dell'approvazione del bilancio comunale, il 30 gennaio sorso, è emersa la posizione di Giancarlo Imbastoni sul tema della povertà. Per sensibilità personale e per la centralità che ha assunto nel suo intervento, la lotta alla povertà nell'Orvietano è il tema di Imbastoni, anche se altri consiglieri ne hanno còlto l'importanza e se il sindaco lo ha tenuto come tema chiave nella sua azione amministrativa

"I cittadini che si rivolgono alla Caritas e all'Ufficio di Cittadinanza comunale per continuare a sopravvivere sono ormai centinaia, in molti casi sono famiglie- ricorda Imbastoni in un documento che sintetizza il suo intervento in Consiglio comunale-.Nel 2004 la Caritas di Orvieto ha distribuito 3500 pacchi di alimenti o vestiti, nel 2005 circa 4000; per due terzi a famiglie e per il 15-20% a cittadini italiani.

Su 1000 interventi di sostegno di vario genere nel 2005 effettuati dall'Ufficio di Cittadinanza comunale circa 200 riguardano contributi per spese quotidiane e bollette.

A questo va aggiunto il dato già noto di 180 rate di mutuo che altrettante famiglie non hanno onorato nell'anno in corso.

I pacchi alimentari, i contributi per le bollette, le rate del mutuo non pagate segnalano la condizione di famiglie,non di singoli. La fame non è più un problema solo dei senza fissa dimora.

Stimiamo infatti tra 500 e 700 i cittadini orvietani invisibili che celati da una loro colossale dignità non ce la fanno più a sopravvivere.

È il momento di rompere il silenzio su una situazione drammatica che da fenomeno marginale diventa una realtà sempre più difficile da ignorare.

È anche il momento di squarciare per sempre quel perbenismo minchione  che vuole che a Orvieto tutti stanno bene, hanno 2 case e almeno 20.000 euro in banca.

Non è così, i dati lo dimostrano.

È il momento che la classe dirigente tutta, a tutti i livelli ne prenda atto ammettendone l'esistenza e corra ai ripari.

Imbastoni e Rifondazione stigmatizzano poi "la decisione devastante del Governo Berlusconi di tagliare della metà il Fondo sociale nazionale che per la città di Orvieto significa 300.000 euro in meno per i più deboli; ma anche la triste e debole decisione della nostra maggioranza comunale che ha deciso di non applicare aumenti I.C.I. a chi ha 2,3,4,5 case, che avrebbe voluto dire consistenti introiti nelle casse comunali.

Consideriamo questa un'occasione mancata per dimostrare l'essenza e la differenza di un'Amministrazione di sinistra-centro. A questa decisione ci sottomettiamo unicamente per gli altri obiettivi positivi che questa Amministrazione persegue e raggiunge".

 

Pubblicato il: 02/01/2006

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