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La Palomba della discordia

Animalisti diffondono in questi giorni di Umbria jazz volantini contro l'uso della "Palombella" viva. E si scontrano con le firme di quattromila "tradizionalistri". In mezzo l'Opera del Duomo. La questione si apre in largo anticipo...

foto di copertina

ORVIETO - Da un lato accettano il dialogo sedendo al tavolo di confronto convocato dall'Opera del Duomo, dall'altro riaprono apertamente la campagna contro colomba viva e per il simulacro inanimato.  È così che nelle giornate clou di Umbria jazz winter Movimento Una, Animalisti Italiani e Lav sono tornati a scendere in campo ad Orvieto con un azione di volantinaggio che invita a fare pressione su sindaco e presidente dell'Opera del Duomo perché cambi il rituale della festa della Palombella.  "Da un lato - affermano - si cerca di qualificare l'immagine della città con eventi culturali ambiziosi e si chiede all'Unesco di considerare la Rupe nel patrimonio dell'umanità.  Dall'altro ogni anno, nel giorno della Pentecoste, qui si torna ai tempi bui del medioevo con una manifestazione folcloristico - pagana per la quale viene usata una colomba viva". Insomma la pace fatta, declamata in occasione della Palombella dell'edizione 2005, sembra lontana anni luce.  E, al di là dei tentativi messi in atto dall'Opera del Domo di Orvieto di arrivare al dialogo attraverso un tavolo di confronto tra tradizionalisti e animalisti, la soluzione pacifica,  anche alla luce delle 4 mila firme raccolte dai tradizionalisti, sembra di nuovo allontanarsi.

Nella foto, la palombella "intubata".

Pubblicato il: 31/12/2005

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