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Approvato il bilancio 2006. Astensione di 'Altra città'

Un bilancio mortificato dai tagli governativi ma senza riduzione di servizi ed aumento della tassazione. Imbastoni afferma con forza il tema "povertà". Aleggia per tutta la giornata, da mattina a sera, la questione "Piave". Che poi esplode e diventa centrale, come lo è...

ORVIETO - Passa col voto contrario della minoranza e l'astensione di "Altra Città" l'esercizio previsionale 2006 del Comune di Orvieto.  C'è voluta un'intera giornata tra i banchi comunali per il via libera al bilancio, arrivato soltanto intorno alle 20, dopo una mattinata e un intero pomeriggio di interventi.  Dal voto politico, nonché di contenuto, di segno contrario espresso dalla minoranza si è discostata

l'espressione di voto di "Altra Città" di Maurizio Conticelli in segno di "un'apertura di credito nei confronti dell'amministrazione".  Fi ha detto no al bilancio per denunciare la politica che ha condotto il territorio orvietano alla "perdita di centralità rispetto al contesto regionale - spiega Massimo Morcella - che è poi l'origine dei problemi che Orvieto è costretto, di volta in volta, ad affrontare con la Asl, le Ferrovie".  Mentre il voto contrario di An si sostanzia nella "mancanza di progettualità di questa amministrazione - afferma Stefano Olimpieri - che non è in grado di avere una visione organica, di affermare la propria centralità nel contesto umbro, di fornire risposte adeguate ai problemi: dagli anziani, alle imprese, dalla viabilità al commercio".  È proprio sui temi della viabilità, in sede di approvazione del piano annuale delle opere pubbliche, che si è soffermato più di un intervento, tanto della minoranza (Altra Città) quanto della maggioranza (Sdi), richiedendo un impegno prioritario per risolvere, in modo particolare, i problemi di accesso alla città.  Duro l'intervento dello Sdi sulla siuazione diRisorse per Orvieto Spa. 

 

Il capogruppo dei socialisti e presidente di Rpo, Franco Raimondo Barbabella, è tornato a lanciare un ultimatum sul destino della società chiamata a gestire il futuro del casermone. "Una decisione va presa subito - ha detto - se si decide che l'operazione ex Piave è realmente una priorità, ci si comporta di conseguenza, altrimenti si chiude. E questo a giorni".  Gli ha risposto il segretario dei Ds, Marino Capoccia invocando per la Piave un approccio di sistema, una discussione da affrontare nei tempi che saranno necessari con la Provincia e la Regione.  Nel botta e risposta tra Capoccia e Barbabella, il presidente di Rpo ha fatto, infine, notare come il confronto con la Regione non abbia prodotto nulla, dal momento che nel Patto per lo Sviluppo regionale non è previsto un euro per la rifunzionalizzazione della caserma.  La questione Piave, che ha aleggiato per l'intera giornata, è stata ripresa anche dal sindaco che, in risposta a Capoccia, che dilazionava i tempi per ulteriori confronti sul destino della Piave, ha detto che utilizzerà tutti i poteri che gli concede la legge 81 per arrivare il più presto possibile ad avviare le azioni necessarie per la rifunzionlizazzione della Piave accogliendo, in questo, la richiesta di Barbabella. Un atteggiamento deciso, senza sfumature, chiaro.

Critiche al bilancio, sempre dalla maggioranza, sono arrivate anche da Prc contrario alla decisione "triste e debole" - ha detto Giancarlo Imbastoni - "di non applicare aumenti Ici a chi ha due, tre, quattro, cinque case. Che avrebbe voluto dire introiti nelle casse comunali". "Consideriamo questo - conclude Imbastoni - un'occasione mancata per dimostrare l'essenza e la differenza di un'Amministrazione di sinistra-centro; a cui ci sottomettiamo unicamente per gli altri obiettivi positivi che questa Amministrazione persegue e raggiunge".  La dichiarazione di Imbastoni, espressa con un sentito coinvolgimento umano, senza "inflessioni" in politichese, giunge a conclusione di un' analisi della povertà nel Comune di Orvieto in allarmante crescita. "Nel 2004 la Caritas di Orvieto - dice l'esponente del Prc - ha distribuito 3 mila 500 pacchi di alimenti o vestiti, nel 2005 circa 4 mila; per due terzi a famiglie e per il 15-20% a cittadini italiani. Su mille interventi di sostegno nel 2005 effettuati dall'Ufficio di Cittadinanza comunale circa 200 riguardano contributi per spese quotidiane e bollette. Stimiamo tra 500 e 700 i cittadini orvietani che non ce la fanno più a sopravvivere. È il momento di rompere il silenzio su una situazione drammatica che da fenomeno marginale diventa una realtà sempre più difficile da ignorare".

Pubblicato il: 31/12/2005

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