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Bilancio 2006 del Comune di Orvieto: finisce l'epoca della politica assistita e dell'evasione

Sono questi i principi che animano l'assessore alle Finanze Massimo Frellicca. Tra diminuzione delle risorse, garanzia dei servizi, stabilità della tassazione...

ORVIETO - Razionalizzare e modernizzare il sistema delle risorse combattendo l'evasione e dichiarando ufficialmente la fine della politica assistita. L'imperativo di fare di necessità virtù ha animato l'assessore alle Finanze, Massimo Frellicca nella difficile redazione del bilancio previsionale 2006, complicato dai tagli della Finanziaria, dalle minori entrate extratributarie (leggi rifiuti) e non ultimo dall'obiettivo di non aumentare le tasse (Ici Tarsu, Tosap). "Il sistema-città funziona - afferma Frellicca che stamani presenterà la manovra in consiglio dove attende l'approvazione - ma va rivisto, pensando al futuro, senza sminuire il sistema, ma avendo ben chiaro che dalla politica assistita bisogna passare ad un sistema moderno in cui i privati siano chiamati sempre più a fare la loro parte". Così, nella ricerca degli sponsor, si spiegano i minori investimenti che il Comune è disposto a stanziare per i grandi eventi nel bilancio del 2006.  "Solo così il sistema eventi si potrà mantenere" chiosa Frellicca.  Sul sociale, invece, i tagli saranno quelli imposti dalla Finanziaria.  "Per la parte di spettanza comunale - afferma l'assessore - manterremo i nostri impegni, ma il tagli a livello nazionale del 50% senza dubbio influiranno sui servizi. La conferenza dei sindaci - assicura Frellicca - è già al lavoro per studiare strategie in grado di ammortizzare il colpo". Altre voci in uscita: il potenziamento dell'università e l'ampliamento delle zone industriali. Il tutto con un piano di investimenti di 5 milioni 305 mila (inclusi i 3 destinati alle opere pubbliche). E' dal recupero dell'evasione - elusione fiscale (che quest'anno ha riportato nelle casse quasi 500 mila euro) che il Comune si attende, invece, circa 600 mila euro (tra Ici e Tarsu) mentre l'Ici garantirà di per sé un gettito maggiore per effetto dell'adeguamento delle tariffe degli immobili del centro storico. Ferme al vecchio catasto.  L'operazione centro direzionale alla Piave, poi, col trasferimento di uffici pubblici, in uno spazio che corrisponde al 15% degli interi immobili del casermone, consentirà entrare in fitti attivi per circa 1 milione e 300 mila euro (considerate le spese di ristrutturazione) per effetto dei fitti attivi e della diminuzione di quelli passivi. Alla voce entrate, infine, sono due le sforbiciate più pesanti: il segno meno sui trasferimenti da altri Enti (-1 milione e 600 mila euro) e quello sulle entrate extratributarie che dai rifiuti prevedono di incassare 570 mila euro, a fronte del milione e 900 mila euro messo in conto in passato.

Pubblicato il: 30/12/2005

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