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A Orvieto e Fabro. Finaziamenti regionale contro l'inquinamento acustico

Ad Orvieto il rischio è valutato "alto". Una graduatoria per selezionare i comuni che hanno presentato richiesta

Duetocinquantamila euro per la lotta all'inquinamento acustico nelle città umbre. È la cifra stanziata dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'ambiente Lamberto Bottini, nell'ambito dell'applicazione della legge regionale ("8/2002") finalizzata al contenimento ed alla riduzione di quello che oggi si presenta come uno dei principali nemici della qualità del moderno vivere urbano. Sono trenta i Comuni umbri che beneficeranno dei relativi contributi da utilizzare per l'adozione dei Piani di classificazione acustica, che dovranno essere redatti con l'ausilio tecnico dell'Agenzia regionale per l'ambiente. Obiettivo dei Piani di classificazione è la tutela dal degrado delle zone non inquinate ed il risanamento di quelle ove si riscontrano livelli di rumorosità ambientale non compatibili con il benessere e la salute della popolazione.
   "Il numero dei Comuni richiedenti che hanno fatto domanda di contributo è superiore alle disponibilità finanziarie della Regione - ha detto Bottini. La Giunta ha dovuto perciò far ricorso ad una selezione delle domande adottando criteri e parametri oggettivi. In primo luogo - ha spiegato l'assessore - i contributi saranno ripartiti tenendo conto della Graduatoria regionale di criticità acustiche che classifica i comuni umbri in sette fasce di: molto alto, alto, medio alto, medio, medio basso, basso e trascurabile. Un altro titolo di priorità è stato conferito a quei Comuni per i quali esiste disponibilità di dati e informazioni che consentiranno l'immediato utilizzo dei fondi a disposizione".
Si tratta di Comuni nel cui territorio l'Agenzia regionale per l'ambiente ha svolto indagini nell'ambito della costituzione del "Catasto acustico regionale" o che hanno avviato programmi di bonifica che, utilmente portati a compimento, possono conferire un carattere di organicità all'azione intrapresa.

Tra questi Orvieto, Baschi, Fabro.

Ad Orvieto c'è un rischio valutato "alto", mentre risulta "molto alto" a Terni, Perugia, Foligno.

 

Pubblicato il: 29/12/2005

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