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Ad Orvieto l'inflazione va lenta

È sotto la media regionale e, in maniera più apprezzabile, sotto quella nazionale

di Stefania Tomba

ORVIETO - Prezzi al consumo, ad Orvieto l'incremento è dell'1,1.  A collocare  la città del Duomo leggermente sotto la media regionale (+1,5) e, in maniera più apprezzabile, sotto quella nazionale (+1,7) sono i risultati del secondo monitoraggio compiuto dall'"Osservatorio regionale dei prezzi", promosso dalla Regione Umbria, in collaborazione con l'Istat regionale e l'Università di Perugia. I numeri dell'indagine, che analizza il periodo gennaio-luglio 2005, sebbene al di sotto della media nazionale, ne conservano la tendenza su alcune voci.  È così, ad esempio, per le spese delle utenze che nell'Orvietano sono in assoluto (+3,5) quelle che portano verso l'alto l'aumento dei prezzi. Seguite dagli aumenti dei trasporti (+2,8) e da quello di alcol e tabacchi (+2,1).  Sono, invece, la cultura e le comunicazioni a tirare verso il basso l'inflazione, con un decremento dei prezzi rispettivamente dello 0,6 e 3,1.  Stabili si sono mantenuti ad Orvieto i prezzi dell'abbigliamento, mentre l'aumento dell'1,5 nel settore della ristorazione e dei servizi recettivi riflette un dato al di sotto della media regionale (+2,1).   "Si tratta in generale - spiega l'assessore al Commercio Massimo Frellicca, che stamani presenterà in conferenza stampa i dati dell'indagine - di un incremento dei prezzi al consumo leggermente più basso di quello nazionale e quindi di una tendenza inflattiva "più fredda", corrispondente ad un atteggiamento  "prudente" dei consumatori".  "Consumatori - prosegue Frellicca - che ad Orvieto, secondo quanto si evince dalle statistiche, acquistano prodotti scegliendoli tra quelli compresi nel livello medio alto del prezzo di vendita.  Un dato questo, in controtendenza rispetto a quello regionale, che rivela una certa propensione degli orvietani verso l'acquisto di qualità.  Ed è da considerarsi senza dubbio un fatto su cui riflettere".  "I risultati della ricerca - continua ancora l'assessore - oltre a fornire un chiaro supporto scientifico rispetto a quello che in maniera generica è definito "caro vita", sono anche propedeutici alla presentazione da parte dell'Amministrazione comunale, nel prossimo mese di gennaio, del progetto relativo al sistema commerciale integrato, che coinvolge tutti gli operatori commerciali". "Rispetto al nuovo progetto commerciale l'analisi dei prezzi è senz'altro importante - conclude Frellicca - in quanto aiuta a capire il genere della domanda e dunque a riflettere su come articolare un'adeguata risposta che, in termini di offerta, dovrà essere appetibile per ogni singolo segmento della domanda".

 

Pubblicato il: 28/12/2005

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