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Oggi visita al Presepe nel Pozzo

Il tema dell'edizione 2005-2006 è il Caravanserraglio. Maria e Giuseppe non trovarono posto...

foto di copertina

 

Di Marco Sciarra

 

«Kataluma» è la parola usata da Luca nel suo Vangelo per indicare l'albergo dove Giuseppe e Maria non trovarono posto, e il significato originario del termine è "caravanserraglio", concordando perfettamente sia con la traduzione filologicamente corretta del testo greco che con la reale situazione palestinese di oltre venti secoli fa, dove non esistevano alberghi o locande paragonabili a quelle del mondo occidentale.

 Una traduzione letterale del celebre verso del Vangelo di Luca, quindi, suonerebbe più o meno così: «Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nel caravanserraglio».

Questi ricoveri, presenti praticamente in ogni villaggio palestinese del tempo di Cristo, e quindi con ogni probabilità anche nella piccolissima Betlemme, ritenuta l'ultimo dei borghi della Giudea, era costituito da un ambiente centrale, spesso scoperto, utilizzato per gli animali, attorno a cui si aprivano delle grosse stanze o dei porticati in cui trovavano posto i viaggiatori, che si spartivano gli spazi presenti con divisori posticci fatti di stuoie o coperte.

Naturalmente non tutti potevano essere accolti nelle stanze riservate alle persone "pure": per la legge di Yahwè gli addetti agli animali, i non circoncisi, i deformi, i feriti, e tutte le persone che avessero una qualche "perdita di umori" dal corpo dovevano alloggiare nella parte destinata agli animali. E così stranieri, storpi, donne mestruate e cammellieri dovevano dormire tra asini e dromedari, perché così era scritto nella Legge.

Non poteva quindi esserci posto tra gli altri viaggiatori per una partoriente, ritenuta impura per la legge di Yahwè: doveva stare tra anche lei tra gli animali!

L'impurità di Maria sarebbe durata fino alla presentazione al tempio del primogenito, 40 giorni dopo il parto (nel calendario cattolico l'evento è ricordato con la festa della Candelora, il 2 febbraio); se invece una donna avesse partorito una femmina l'impurità sarebbe stata di ben 80 giorni.

La scelta di riproporre per il Presepe nel Pozzo 2005-2006 un tema già trattato in una edizione precedente deriva non solo dal gradimento del pubblico per l'edizione '97-'98, ma anche dalla constatazione che la forma della grande grotta in cui il presepio viene allestito da alcuni anni si presta perfettamente per allestire la parte centrale di un caravanserraglio, quella destinata agli animali, e dove si svolge la Natività di questa insolita ricostruzione.

Bellissima è l'interpretazione della moderna scuola filosofico-teologica ebraica, che vuole il concetto di impurità legato a quello della divinità: divina è la terra ed impuro tutto ciò che vi striscia, chi se ne ciba e chi lo tocca, divino è il sangue e impuro è chi ne è sporco o chi ne perde dal proprio corpo, divina è la creazione e impura la donna partoriente, crogiolo della azione creatrice del Divino.

È quindi bello vedere che il più divino dei creati nasca come il più impuro della carovana.

 

Pubblicato il: 25/12/2005

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