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Tutto il potere è a Perugia. Bisogna cambiare

Approfondimento

«Il tema del riequilibrio territoriale può positivamente incidere sulle questioni aperte della forma di governo e relativa legge elettorale regionale». Lo sostiene in una interrogazione il Consigliere provinciale Alberto Sganappa (Sdi) in cui chiede di dare seguito alla risoluzione approvata, al riguardo, dal Consiglio con l'intento di evitare il moltiplicarsi in Umbria di ulteriori entità istituzionali e di istituire un corretto assetto istituzionale, sociale ed economico. Il riequilibrio territoriale tra le due province umbre consentirebbe, secondo l'esponente dello Sdi, «di perseguire obiettivi di ottimizzazione organizzativa ed amministrativa e di ottenere finalmente un assetto equilibrato dell'Umbria sul versante del riequilibrio di rappresentanza, oggi palesemente negato da un sistema e da una logica politica che concentra sui territori della provincia di Perugia la sostanza del potere e della rappresentanza regionale, come dimostra l'attuale composizione del Consiglio regionale e persino della Commissione speciale per lo Statuto, in cui non figura nemmeno un Consigliere eletto in provincia di Terni».
Sottolineando come il presidente Andrea Cavicchioli si sia pronunciato in favore di un allargamento della Provincia di Terni a Spoleto ed alla Valnerina, con il consenso delle popolazioni interessate, Sganappa sostiene «che la conquista di un reale riequilibrio fra i territori è una priorità non più rinviabile, non solo all'interno della regione ma anche delle rispettive province. Il problema della ridistribuzione delle risorse, prosegue, deve essere inteso come compartecipazione di sistema al processo di sviluppo economico, sociale e civile, e come diritto di tutti i cittadini dell'Umbria alle pari opportunità di partenza e di accesso ai servizi. In questo senso- conclude l'esponente dello Sdi in Consiglio provinciale- sembra essenziale, fra l'altro, la valorizzazione del ruolo del rinnovato Consiglio delle autonomie locali».

Pubblicato il: 27/03/2003

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