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Vent'anni spesi per gli altri

Vent'anni senza andare fuori tempo. È lo slogan coniato dalla cooperativa sociale "Il Quadrifoglio" per festeggiare il suo ventesimo compleanno

di Sandra Grassini

"Vent'anni senza andare fuori tempo" è lo slogan coniato dalla cooperativa sociale "Il Quadrifoglio" per festeggiare il suo ventesimo compleanno. La  ricorrenza è stata festeggiata il 19 dicembre al Teatro Mancinelli, in due tempi: la prima parte di dibattito e riflessione, la seconda caratterizzata dalla messa in scena  di due spettacoli. La prima parte - il dibattito dal significativo titolo "Identità e cambiamento" , coordinato dall'assessore alle Politiche sociali Maria Cecilia Stopponi -  ha visto l'intervento del presidente della cooperativa Andrea Massino, del sindaco del Comune di Orvieto Stefano Mocio, del  promotore sociale Tonino Ciarlora, del presidente della Lega delle cooperative Vladimiro Zaffini, di Mario Sargenti, presidente del Distretto n. 3 della ASL n. 4  e dell'assessore regionale Damiano Stufara. Filo conduttore della tavola rotonda è stato da un lato un consuntivo delle attività della cooperativa, dall'altro le preoccupazioni per il futuro che aspetta il welfare in genere ed i servizi sociali resi operativi dal Comune di Orvieto e dall'ambito territoriale n. 12, in particolare. La preoccupazione è tanto più evidente se si pensa che la cooperativa "Il Quadrifoglio" è nata ed è cresciuta formando gli operatori "sul campo" e cercando, attraverso l'integrazione con il territorio, di "leggere" e dare corpo ai bisogni emersi: il risultato è oggi una struttura aziendale che conta 180  tra soci, dipendenti e collaboratori, in maggioranza donne,  la cui base culturale è piuttosto elevata (il 20% sono laureati) e che ha un fatturato economico in continuo sviluppo dal 1997 ad oggi. Certo, come già messo in evidenza, le sfide che l'aspettano non sono poche: coniugare le possibilità di sviluppo con il taglio del Fondo sociale nazionale, confrontarsi con il ricambio generazionale e le nuove tipologie di formazione. Una dato è emerso con chiarezza durante il dibattito: sia l'Ente locale che la Regione intendono mantenere uno stato sociale inteso come fornitura di servizi ai più deboli, non come elargizione di "una tantum" caritatevoli tese a dare a questo un ruolo esclusivamente residuale. Per capire quanto siano state importanti i progressi fatti,  basta pensare alla testimonianza resa dal presidente onorario dell'Associazione familiari handicappati del comprensorio orvietano Salvatore Cipriani: "Nel 1982, data di nascita dell'associazione, i nostri ragazzi non uscivano di casa, oggi ce li troviamo su un palco a recitare". E infatti uno degli spettacoli rappresentati dopo l'intervallo, è stato "Viaggiare senza Binari", messo in scena da un gruppo di attori principianti, alcuni dei quali diversamente abili.

Pubblicato il: 21/12/2005

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